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Mario Magnotta e lo scherzo della lavatrice

Lo scherzo telefonico al bidello di L'Aquila è diventato parte della cultura popolare italiana

Mario Magnotta e lo scherzo della lavatrice

Negli anni Ottanta, a L’Aquila, un impiegato di istituto tecnico chiamato Mario Magnotta divenne involontariamente protagonista di uno degli scherzi telefonici più famosi della storia italiana. La vicenda, nata come una semplice burla tra colleghi e amici, è poi diventata un fenomeno di culto, trasmesso su cassette, CD pirata e, in seguito, diffuso a livello nazionale grazie a internet.

Chi era Mario Magnotta

Mario Magnotta (1930–2009) lavorava come bidello presso l’Istituto tecnico “Olivieri” de L’Aquila. Era una persona genuina, benvoluta dagli studenti e dai colleghi, ma anche nota per il suo carattere fumantino e per la parlantina colorita. Questa combinazione lo rese un bersaglio ideale per gli scherzi dei ragazzi, che con il tempo acquisirono una dimensione leggendaria.

Lo scherzo della lavatrice

Il più famoso di tutti è lo scherzo della lavatrice, avvenuto il 16 settembre 1987. Tutto nasce da una telefonata in cui un sedicente venditore insiste per riscuotere una somma relativa all’acquisto di una lavatrice che Magnotta non aveva mai comprato. La conversazione si accende subito: Magnotta, convinto di trovarsi davanti a un truffatore, reagisce con rabbia e inizia a sbottare in una serie di sfuriate diventate memorabili.

Il tono concitato, le minacce e le espressioni colorite, alternate a momenti di genuina incredulità, crearono una scena irresistibile per chi ascoltava. La registrazione, duplicata e diffusa inizialmente in forma clandestina tra studenti e amici, finì per diventare una sorta di “leggenda orale” italiana, circolando prima in analogico e poi approdando su internet, dove acquisì nuova fama virale.

Un fenomeno di culto

Lo scherzo della lavatrice divenne parte del patrimonio culturale popolare, al punto che il nome di Magnotta è spesso associato a questo episodio. Con l’arrivo di YouTube e delle piattaforme di condivisione, la vicenda ha trovato nuova vita, venendo riscoperta dalle giovani generazioni.

Per molti, il caso di Magnotta è un esempio perfetto di come una semplice burla locale possa trasformarsi in fenomeno mediatico nazionale, aprendo una finestra sulla cultura goliardica e sulla tradizione tutta italiana degli scherzi telefonici.

L’eredità

Mario Magnotta morì nel 2009, ma la sua figura è ancora ricordata con affetto e ironia. Il suo nome è legato a uno dei primi “meme” ante litteram della storia italiana: un episodio nato per gioco che, a distanza di decenni, continua a far sorridere e a circolare nelle memorie collettive.