Olgiate Comasco (CO)

Lacrime di gratitudine salutando il vicario che lascia la comunità parrocchiale

Don Francesco Orsi commosso: "Qui con voi mi sono sentito a casa".

Lacrime di gratitudine salutando il vicario che lascia la comunità parrocchiale

Lacrime di gratitudine, l’abbraccio collettivo della parrocchia di Olgiate Comasco a don Francesco Orsi: dopo otto anni di servizio il vicario lascia la comunità parrocchiale, chiamato a nuovo incarico a Como.

Il grande abbraccio

L’ingresso in chiesa, domenica 14 settembre, alle 18: visibilmente commosso, per la celebrazione della sua ultima messa da vicario a Olgiate Comasco. La parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano gremita, non un posto libero, fedeli seduti anche sui gradini degli altari laterali.

Il grazie del parroco, salutando don Francesco Orsi

Le parole del parroco, don Flavio Crosta, hanno aperto la celebrazione: “Non quando arrivi, ma quando vai via…. E’ proprio allora che ti accorgi di quanto Dio ti abbia amato. E quanto sia stato delicato il suo amore, nel donarci la tua presenza, il tuo cammino, il tuo ministero. Caro don Francesco, oggi non è solo un momento di saluto, è tempo di gratitudine. Ti ringraziamo. Per la fraternità condivisa con noi preti. Per la fiducia e la cura che hai avuto per i ragazzi e i giovani. Per la Parola che hai seminato con generosità, a volte tra le spine, a volte su terreno fertile, sempre con cuore aperto. Il Signore ti accompagni, come ha accompagnato Abramo nel lasciare  la sua terra, come ha guidato Mosè nel condurre il popolo nel deserto, come ha sostenuto Paolo nell’annuncio instancabile del Vangelo. Il Signore sia davanti a te per guidarti, dietro di te per custodirti, accanto a te per sostenerti, dentro di te per ispirarti”. Grazie don Francesco e buon cammino”.

Le parole del sindaco

Il sindaco Simone Moretti è salito davanti a tutti per esprimere il grazie della città a don Orsi. “Con don Francesco mi lega un rapporto speciale, nato nel 2016, quando entrambi ci
affacciavamo per la prima volta a incarichi tanto belli quanto impegnativi: io come giovane (non d’età) sindaco, lui come giovane (vero) seminarista prima, diacono poi, fino a diventare
vicario della nostra parrocchia. Da subito abbiamo condiviso un cammino fatto di
collaborazione, ascolto reciproco, fiducia e stima.
Un’amicizia vera, che ha saputo andare oltre i ruoli istituzionali e che porto nel cuore.
Abbiamo attraversato insieme momenti difficili e delicati – dalla chiusura dell’oratorio, alla
gestione dell’emergenza Covid, fino alla guida della parrocchia nei mesi della “vacanza” del
prevosto – e in ogni situazione, don Francesco ha saputo essere una guida saggia, una presenza rassicurante, una voce sempre attenta e mai sopra le righe. Hai avuto il merito di far crescere intere generazioni di ragazze e ragazzi, che ancora oggi riconoscono nella nostra parrocchia un luogo di senso, di relazioni vere, di fede viva e la loro presenza qui oggi, così numerosa è la testimonianza del grandissimo lavoro che hai portato avanti.
In particolare, desidero ringraziarti per il tuo impegno costante e concreto nel progetto del
nuovo oratorio: un sogno condiviso, una sfida non facile, ma affrontata con passione e determinazione. La tua capacità di ascoltare, mediare, risolvere problemi – sempre con
discrezione ma con grande efficacia – è stata decisiva.
Ti ringrazio anche per la fiducia e la stima che hai sempre dimostrato nei confronti miei e
dell’intera Amministrazione comunale: non l’abbiamo mai data per scontata, e l’abbiamo
sempre sentita autentica.
Caro don Francesco, oggi ti salutiamo con gratitudine e un pizzico di malinconia. Ma anche con la certezza che i legami veri non si sciolgono con un cambio di destinazione. Resta in noi tutto ciò che abbiamo costruito insieme, e resta forte l’affetto di una comunità che ti vuole bene”.

“Con voi mi sono sentito a casa”

Commozione tra i fedeli, volti in lacrime. Lacrime dello stesso vicario esplicitando il suo amore per la comunità parrocchiale olgiatese nelle sue molteplici sfaccettature. “Qui con voi mi sono sentito a casa – la sottolineatura di don Francesco Orsi – Circondato da una grande e meravigliosa famiglia. Solo dei matti come voi potevano voler bene a uno così ruvido e a volte irruento. A un prete imperfetto e spesso non esemplare. Io ho cercato solo di trasmettervi quello che io a mia volta ho ricevuto. Dalla mia famiglia, dai miei amici, dalla mia parrocchia e dai miei preti. Sincerità nell’amore, gioia nella speranza, fortezza nella fede. Sentitevi davvero tutti abbracciati da queste mie ultime parole in mezzo a voi, come se fossero un ringraziamento rivolto a ciascuno personalmente. Innanzitutto grazie a voi, don Flavio e don Alberto per la paziente saggezza con cui mi avete sempre sopportato, supportato e incoraggiato. Un grazie speciale anche a te, don Pietro, per questo anno meraviglioso passato fianco a fianco. In te ho trovato un amico vero e sono orgoglioso che tu porterai questa parrocchia nel nuovo oratorio. E spero che in futuro le nostre strade possano ancora intrecciarsi, nella gioia del servizio sacerdotale. Devo ringraziare tutti coloro che hanno condiviso con me la missione verso soprattutto i bambini e i ragazzi. A voi catechisti e catechiste, cuochi e cuoche dei campi, papà e mamme del Sicomoro e di Betania. A voi volontari dell’ufficio parrocchiale e tutti i volontari, numerosi, va il mio grazie. Infine, il grazie più difficile ma quello più grande: va a voi, ragazzi miei. Voi siete stati la gioia di ogni mio singolo giorno. La vostra fede e il vostro impegno nel servire: siete il mio orgoglio. Voi siete il centuplo che Dio mi ha donato quaggiù. Voi siete la bellezza della mia vita da sacerdote. Con tutti i miei limiti e senza mai farvi uno sconto, sappiate che io vi ho amati veramente e continuerò a farlo senza dimenticarvi mai. Grazie». Conclusa la messa, animata dal potente canto della corale, sul sagrato don Francesco Orsi è stato letteralmente sommerso dagli abbracci dei suoi ragazzi e dei parrocchiani che hanno reiterato il momento del saluto.