Roma (RM)

Accusato di abusi su una paziente, Richeldi patteggia la pena

La giovane vittima "Importante denunciare"

Accusato di abusi su una paziente, Richeldi patteggia la pena

E’ accusato di avere molestato fisicamente una paziente al termine di un visita in ospedale. Per questo il primario del policlinico Gemelli, Luca Richeldi, ha ottenuto dal tribunale di Roma il via libera al patteggiamento per l’accusa di violenza sessuale. I giudici della prima sezione penale hanno accordato l’ok alla richiesta avanzata dai difensori del primario di pneumologia del nosocomio capitolino per una pena complessiva ad undici mesi e dieci giorni.

Il tribunale di piazzale Clodio ha, quindi, aggiornato il procedimento al prossimo 20 novembre. L’udienza servirà ad individuare la struttura dove Richeldi dovrà recarsi, due volte a settimana, per svolgere un percorso di assistenza psicologica. I giudici hanno, inoltre, stabilito che questa attività dovrà essere effettuata per l’intera durata della pena.

In tribunale era presente anche la vittima, la ragazza che nel 2022 presentò la denuncia in cui sosteneva di essere stata vittima di abusi al termine di una visita. “Si tratta di risultato importante – ha affermato lasciando gli uffici giudiziari. Tre anni fa è iniziato questo percorso che è stato molto difficile dal punto di vista psicologico e umano e oggi siamo arrivati al fatto che il professor Richeldi ha concordato una condanna”.

La donna “invita tutte le donne che hanno subito violenza a denunciare sempre, perché comunque nel momento in cui si viene credute poi si arriva a una definizione come in questo caso di una condanna, quindi andare avanti e non fermarsi davanti a nessuno”. Dal canto suo la legale della donna, l’avvocata Ilenia Guerrieri, afferma: “siamo sicuramente curiose di leggere la sentenza di patteggiamento – commenta Ilenia Guerrieri, legale di parte civile – perché è vero che è un accordo sulla pena, ma è sempre una sentenza a una condanna a 11 mesi, con un percorso obbligatorio e una sospensione della pena subordinata a un percorso per sexual abuser”.

Richeldi è stato rinviato a giudizio nell’ottobre dello scorso anno dopo che il il gup ha respinto la richiesta di concordare la pena ritenendola non congrua rispetto alla gravità dei fatti contestati. I difensori del primario hanno espresso “soddisfazione” per “l’esito favorevole” del procedimento. “Il Tribunale, infatti, nell’accogliere la richiesta di patteggiamento – così come reiterata negli identici termini in cui era stata incomprensibilmente disattesa nella fase dell’udienza preliminare – ha indicato una rosa di strutture – spiegano gli avvocati Carlo Bonzano e Tatiana Minciarelli – tra le quali dovrà essere individuata quella più idonea presso cui svolgere i percorsi di assistenza psicologica previsti dalla legge”.

Per i penalisti “l’esito, tutto processuale, prescinde dal merito dei fatti, rispetto ai quali il professore Richeldi si è sempre dichiarato e continua a dichiararsi estraneo; fatti che comunque, anche solo stando alla lettera di un”imputazione rimasta senza riscontro, vengono oggi riconosciuti di lieve entità – aggiungono i difensori -. La scelta del patteggiamento evita il disagio legato alla celebrazione – anche mediatica – di un processo che sarebbe stato gravoso in termini emotivi per tutte le parti”.