Brescia (BS)

Confapi Brescia, secondo trimestre 2025: l’export bresciano a 5,3 miliardi di euro

Rielaborando i dati Istat sulle esportazioni dei territori italiani

Confapi Brescia, secondo trimestre 2025: l’export bresciano a 5,3 miliardi di euro

Confapi Brescia, secondo trimestre 2025: l’export bresciano a 5,3 miliardi di euro.

Dal Centro Studi Confapi Brescia

Questo è quanto emerso secondo quanto osservato dal Centro Studi Confapi Brescia, rielaborando i dati Istat sulle esportazioni dei territori italiani.

Nel secondo trimestre 2025, l’export bresciano ha raggiunto un valore di circa 5,305 miliardi di euro, in crescita rispetto ai primi tre mesi dell’anno, ma in lieve calo (-0,6%) nel confronto con l’analogo periodo del 2024. Aumentano, invece, le importazioni che nel periodo aprile – giugno raggiungono i 3,313 miliardi di euro, in crescita sia rispetto al primo trimestre 2025 (+4,5%) sia nei confronti del secondo trimestre 2024 (+3,2%). Nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni hanno raggiunto un valore di 10,381 miliardi di euro circa, in calo dello 0,4% rispetto al 2024 (10,425 miliardi di euro). La provincia di Brescia evidenzia una performance peggiore sia rispetto alla Lombardia (+4,5% sul 2024), sia rispetto alla media nazionale (+1,2%).

Area Ue

L’area Ue – il mercato di riferimento che da solo rappresenta il 63% dell’export bresciano – resta sostanzialmente stabile: 3,334 miliardi di euro nel secondo trimestre 2025, contro i 3,35 miliardi dello stesso periodo 2024. Si confermano le difficoltà della Germania, con conseguenti ricadute per l’export: 940 milioni di euro nel secondo trimestre 2025, in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (949 milioni circa, -0,9%). Stesso discorso per la Francia, dove le esportazioni sono state pari a 547,5 milioni di euro (-0,8%).

Segnali di rallentamento riguardano gli Stati Uniti, dove l’export ha sfiorato i 391 milioni di euro, in contrazione del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

In crescita invece il Canada, dove l’export è passato dai 37,8 milioni di euro ai 42,6 (+12,7%). America Centro Meridionale (124,6 milioni; -5,6%) e Africa (154 milioni; -11,3%) registrano poco dinamismo. Stabile l’Asia (556 milioni di euro, contro i 555 dello scorso anno).
Da sottolineare però la performance in positivo dell’export verso l’India che, nonostante non sia ancora particolarmente significativo in termini assoluti, nel secondo trimestre 2025 ha superato gli 80 milioni di euro (+38% sul 2024). Un trend che si mostra in crescita da oltre due anni.

In forte rallentamento, al contrario, l’export verso la Cina: 98,8 milioni di euro contro i 119 del secondo trimestre 2024 (-17%). In forte aumento, infine, le importazioni dalla Repubblica Popolare verso Brescia, che, nel secondo trimestre 2025, hanno raggiunto la cifra record di 348 milioni di euro.

Le parole del presidente Cordua

«In un contesto internazionale caratterizzato da forte incertezza, le difficoltà dell’export bresciano non destano sorpresa – dichiara Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia e Lombardia –. La nostra economia mantiene legami strutturali con Francia e Germania e, senza un’inversione di tendenza da parte di questi due mercati di riferimento, è inevitabile registrare criticità. La situazione si presenta complessa anche con gli Stati Uniti, terzo partner commerciale per le nostre esportazioni. Al tempo stesso, emergono segnali incoraggianti che meritano di essere valorizzati: la lieve ripresa della produzione industriale e degli ordinativi testimonia la resilienza e la capacità competitiva delle piccole e medie imprese bresciane che continuano a presidiare il mercato pur in uno scenario difficile. Per il futuro, sarà fondamentale proseguire lungo la direttrice dell’apertura a nuovi mercati, dell’innovazione e della valorizzazione del capitale umano. Tuttavia, tali sforzi non possono prescindere da condizioni strutturali più favorevoli: il costo dell’energia, oggi sensibilmente più elevato rispetto ai principali competitor internazionali, rappresenta un nodo critico che necessita di un intervento deciso da parte delle istituzioni. Occorre, inoltre, un quadro di politiche di sostegno alle PMI, sia in ambito fiscale sia in termini di semplificazione amministrativa, per accompagnarle efficacemente nel percorso di trasformazione in atto».