Gornate Olona (VA)

Gornate sul tetto del mondo con Irbin Vicco, primo campione mondiale Para Tetrathlon

«Ci ho creduto fin dall’inizio, vorrei mostrare davvero quanto valgo, prima di appendere le scarpe al muro».

Gornate  sul tetto del mondo con  Irbin Vicco, primo campione mondiale Para Tetrathlon

Una medaglia d’oro che sa di storia e orgoglio per Gornate Olona: Irbin Augusto Vicco, 32enne atleta azzurro, ha conquistato il titolo mondiale ai Para Tetrathlon World Championships disputati a Druskininkai, in Lituania.

Irbin Vicco, primo campione mondiale Para Tetrathlon

Un trionfo che porta il nome del piccolo comune varesino sul tetto del mondo, segnando una pietra miliare nel cammino verso un Pentathlon Moderno sempre più inclusivo.
Tesserato con l’ASD Futura PM e allenato dal tecnico pesarese Raffaele Secchi, Vicco ha dominato una gara intensa, articolata in tre prove: ostacoli, nuoto e laser run. L’atleta di Gornate Olona ha saputo gestire ogni fase con lucidità e determinazione, imponendosi nella categoria PMP5 davanti al britannico Chris Harriss e al francese Yoan Argiolas.

Irbin Vicco, primo campione mondiale Para Tetrathlon
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Prima edizione del Campionato mondiale

La vittoria assume un valore ancora più simbolico in quanto ottenuta nella prima edizione assoluta del Campionato mondiale Para Tetrathlon, organizzato dall’UIPM e riservato ad atleti con disabilità fisiche. Un evento che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Francia, Gran Bretagna, Ucraina e Italia, a conferma della crescita internazionale di questa disciplina. Sostenuto dalla delegazione azzurra presente in Lituania per i Mondiali Under 19, Vicco ha regalato all’Italia, e a Gornate Olona, un successo storico, dimostrando come passione, lavoro e inclusività possano scrivere pagine straordinarie dello sport.

La testimonianza

«Ci ho creduto fin dall’inizio, gli allenamenti sulla pista di atletica mi hanno insegnato a gestire i ritmi, avevo un netto vantaggio strategico e lo sapevo anche se qualcuno degli ucraini era davvero forte, ma nella corsa avevo guadagnato dei grossi vantaggi e dovevo solo mantenerli. Poi, è arrivato l’ultimo giro con l’ultima sequenza di tiro, unica difficoltà il sudore che mi sfilava la protesi ma nulla di impossibile da sopportare. Quando ho realizzato che stavo per diventare il primo campione mondiale di questa disciplina, improvvisamente le gambe sono state leggere, mi sono gustato il momento accompagnato dal pubblico e dal preziosissimo tifo del team Italia, grazie ragazzi! – racconta Vicco, ricordando i momenti della gara – Ringrazio Adriana Fabbri e Annamaria Mencoboni che hanno scommesso su di me e, per una volta nella vita, posso dirlo perché l’ho sentito davvero: sono stato l’uomo giusto al momento giusto! Sono grato alla vita per tutte le porte chiuse e le nuove aperte. Sportivamente parlando vorrei poter fare l’atleta, in un percorso senza troppe complicazioni. Vorrei mostrare davvero quanto valgo, prima di appendere le scarpe al muro».