Quale momento migliore per un’analisi del comparto autoriparazione se non all’indomani del Gran Premio di Formula 1 a Monza? È proprio ciò che ha realizzato l’ufficio studi Lapam Confartigianato, che ha studiato il comparto nella provincia di Reggio Emilia.
Nella filiera auto oltre 4 mila addetti
REGGIO EMILIA – Come emerge dai dati, nella provincia sono 4.092 gli addetti che operano in micro e piccole imprese della filiera dell’auto, che comprende produzione, servizi e commercio di veicoli. Per quanto riguarda il comparto della manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, al secondo trimestre 2025, si rilevano 848 imprese attive nel territorio reggiano, lo 0,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Settecento realtà artigianali
Di queste, 692 sono realtà artigiane e rappresentano l’81,6%. In particolare, tra le imprese di autoriparazione reggiane operano 171 imprese specializzate nella riparazione di carrozzerie di autoveicoli: di queste, l’83%, cioè 142 attività, sono artigiane.
La maggior parte delle auto sono a gasolio
L’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato si è soffermata anche sul parco auto circolante: nella provincia sono 421.268 le auto circolanti, con una prevalenza di quelle a gasolio (38,3%) seguite da quelle a benzina (33,9%). Le auto ibride sono l’11,3%, mentre quelle elettriche sono ancora sotto l’1%. Reggio Emilia rientra comunque tra le 10 province italiane per una maggior diffusione delle auto ibride ed elettriche nel 2024, con 12.121 vetture ogni 100 mila circolanti: dato che la posiziona al 6° posto tra le province italiane.
Crescita minore
Da sottolineare anche l’analisi, a livello nazionale, relativa alla dinamica dei prezzi al consumo per la manutenzione e la riparazione di autoveicoli, che dopo la fiammata inflazionistica del 2022 e 2023 causata dai beni energetici, continuano a crescere meno della media. Infatti se i prezzi per manutenzione e riparazione di mezzi privati vedono a luglio 2025 una crescita del 2,9% a fronte dell’1,7% dell’indice generale, nel confronto con il 2021 sono cresciuti meno (+16,1% a fronte del +17,7% dell’indice generale). In Italia, nei primi sette mesi di quest’anno, il costo per riparare o fare manutenzione alla propria auto è cresciuto meno che negli altri principali paesi europei: il +2,8% nell’ultimo anno, rispetto al +5,6% della Germania, il +3,3% della Spagna e il +3,2% della Francia.
Cala il fatturato
Di carattere nazionale è anche l’analisi sul fatturato delle imprese dell’autoriparazione: sebbene siano stati pienamente recuperati i valori pre crisi pandemica, nel primo semestre 2025 la manutenzione e riparazione di autoveicoli mostra una crescita del fatturato inferiore alla media dei Servizi e in rallentamento. Al netto dell’inflazione infatti, il volume del fatturato del settore nei primi tre mesi dell’anno in corso risulta in calo del -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, e di un più accentuato -3,6% nel secondo trimestre dell’anno.
Settore chiave
«L’autoriparazione è uno dei settori chiave della provincia – spiega Rino Cotugno, presidente della categoria Autoriparazione di Lapam Confartigianato – e per questo motivo dobbiamo investire sempre maggiormente in competenze e formazione. Soprattutto nei giovani, per trovare quelle figure professionali di cui abbiamo estremamente bisogno per mantenere elevata la qualità del nostro lavoro. »