Cassina De' Pecchi (MI)

La Casa della salute di Cassina de' Pecchi va all'asta, l'amarezza dell'ex assessore

Doriana Marangoni aveva concepito il progetto di un poliambulatorio per i medici di base e si rammarica che l'attuale Amministrazione abbia preso un'altra strada

La Casa della salute di Cassina de' Pecchi va all'asta, l'amarezza dell'ex assessore
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Si terrà martedì 9 settembre 2025 l’asta pubblica per vendere la Casa della salute di Cassina de’ Pecchi che si trova all’interno dell’area ex Nokia.

Una struttura pubblica di 330 metri quadrati

L’edificio ha una superficie di circa 330 metri quadrati. La seduta per l’aggiudicazione è stata fissata per il 9 settembre alle 11 nella sala consiliare del Comune, in piazza De Gasperi. Si parte da una base d’offerta di 353mila euro.

Come già annunciato dalla sindaca Elisa Balconi in sede di Consiglio comunale, non sarà un’asta libera a tutti, o meglio, a tutto, ma chi l’acquisterà potrà inserirvi solamente servizi legati alla medicina: centri radiografici e di diagnostica per immagini, laboratori di analisi cliniche, centri di fisioterapia, poliambulatori di visite specialistiche, studi odontoiatrici, centri di consulenza psicologica e altri servizi legati alla salute mentale, attività infermieristiche, logopedia e via dicendo.

E’ possibile anche utilizzare lo spazio come sala del commiato, nel caso ad aggiudicarselo sia un’agenzia di onoranze funebri, ad esempio.

Doveva essere un poliambulatorio per i medici di base

La scelta di alienare l’edificio, che il sindaco Massimo Mandelli aveva fatto realizzare per creare un ambulatorio da destinare ai medici di base per favorire la medicina associata, ha fatto infuriare le minoranze, che avevano accusato la prima cittadina di svendere il bene alla medicina provata.

Balconi ha replicato spiegando che nonostante gli sforzi, non è stata trovata alcuna soluzione nell’ambito della sanità pubblica, ma che con la vendita le risorse saranno utilizzate per la riqualificazione dell’edificio di via Mazzini dove già sono ospitati gli ambulatori dei medici di base e, con il futuro spostamento della Polizia Locale (che troverà posto nel nuovo Municipio) sarà creato un vero polo della salute.

La contrarietà dell’ex assessora

Nell’avvicinarsi della scadenza sulla questione è intervenuta l’ex assessore ai Servizi sociali Doriana Marangoni:

L’idea di realizzare un presidio sanitario pubblico a Cassina de Pecchi, maturò all’interno dell’operazione di riqualificazione della ex Area Nokia Siemens.

Allora, siamo nel 2018, lontani ancora dalla pandemia che ha spinto l’acceleratore sulla necessità di sviluppare la medicina territoriale come risposta alle necessità diffuse, il dibattito era acceso, ricco di spunti, di riflessioni e la forte consapevolezza che quella operazione, innanzitutto, avrebbe dovuto restituire qualcosa di tangibile e di utile alla cittadinanza.

In una Regione, la Lombardia, che da più di trent’anni ha una idea di sanità lontana dagli interessi collettivi, quale strada se non quella di provare a dotare il Comune di Cassina di un punto di riferimento innovativo a disposizione di tutti?

L’intuizione fu proprio quella di portare in quell’area rinnovata, una struttura a scomputo oneri in cui ospitare la medicina di base, i servizi di primo soccorso, la microchirurgia e in previsione, altro ancora, come ad esempio la Guardia medica, che avremmo progettato strada facendo.

Decisi di chiamare quel luogo “Casa della Salute”, allora, prima esperienza di medicina comunitaria della Martesana.

L’Amministrazione comunale di cui facevo parte condivise da subito il percorso e fu espresso interesse di massima da parte dei medici di base cassinesi a riunirsi in un unico luogo, moderno, dotato degli strumenti necessari, dove poter condividere spazi, risorse ed esperienze.

L’abbandono del progetto

Marangoni ha spiegato come poi, con la sconfitta elettorale del centrosinistra, il progetto sia stato via via abbandonato:

Negli anni successivi, dopo la sconfitta elettorale del centrosinistra, quell’idea fu abbandonata. Iniziò così, il lento declino di quella che tutti percepivamo essere una grossa opportunità per il nostro Comune.

La Casa della Salute, di fatto, è stata per molti anni dimenticata e preda del degrado, nonostante gli amministratori di allora, ripetevano la volontà di investire su quel luogo.

Il 9 settembre, dopo anni di denunce e di battaglie per mantenere viva l’idea di fondo che un servizio sanitario a Cassina fosse più che necessario, la porzione di capannone denominato “Poliambulatorio” sarà venduta tramite asta, con un bando, che prevede prevalentemente una destinazione di tipo sanitario, ma privato.

Cade così ogni speranza, ogni illusione, ogni progettualità: vendere al privato.

Rinunciare a uno spazio, senza nemmeno “averci provato”. Senza nemmeno “averci creduto”.

Liberarsi degli spazi pubblici per fare cassa, quasi fossero dei “pesi morti”, è la soluzione facile, sbrigativa, meno impegnativa per chi decide.

Ma è anche la resa della Politica. E quando la Politica si arrende, quando la Politica perde la capacità di far crescere opportunità per i cittadini, in fondo, ad arrenderci e a perderci, siamo un po’ tutti.

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Doriana Marangoni