Emozione pura nel volume su Rosa Genoni
Elena Murada ha presentato il libro di Eleonora D’Errico sulla grande stilista alla biblioteca.

"Più volte passeggiando per Tirano, arrivata ai giardinetti antistanti piazza Mercato mi sono imbattuta in una targa dedicata a Rosa Genoni. In tutta onestà le ho dedicato una lettura veloce, più per curiosità che per altro, senza immaginare quanto la vita di questa donna fosse stata straordinaria e, soprattutto, un grande esempio per tutte noi. La "rivelazione" è avvenuta con la lettura del romanzo "La donna che odiava i corsetti", magistralmente scritto da Eleonora D’Errico, una narrazione avvincente che ben si accompagna ad una ricostruzione dettagliata degli usi, costumi e della moda dal 1877 al 1953". Elena Murada ha presentato così autrice e libro la scorsa settimana alla biblioteca di Aprica. "Un arco temporale decisamente dilatato, che ha richiesto un’accurata ricerca storica e che l’autrice ha fissato nero su bianco nelle pagine del suo figlio di carta. Ci ha consentito di fare un salto temporale nel passato, di rivivere la Milano del Gamba de legn, del Ratin, la Parigi di fine 800, gli avvenimenti storici del tempo unitamente alle nuove idee di giustizia sociale e di libertà. Ma grazie a questo romanzo, tra broccati e tessuti pregiati, tra un "point rousse" ed altri ricami, possiamo anche immergerci nella moda di allora, dove vestire alla Parisienne era considerato molto chic e di tendenza. Rosa però è convinta che la sartoria italiana possa sganciarsi da quella francese perché "Gli abiti sono come un linguaggio, testimoniano il genio di un popolo, la sua cultura e la sua anima" pertanto bisogna smettere di copiare la moda d’Oltralpe. Mai come nel caso della Genoni si addice il detto "Non importa da dove si parte ma dove si arriva". Partita, a soli 10 anni da Madonna di Tirano, arriverà a Milano il 15 ottobre 1877 per lavorare come piscinina nella sartoria di zia Emilia. Ma questo è solo l’inizio! In un crescendo di esperienze, incontri, Rosa, prima bimba e poi donna talentuosa capace di apprendere con estrema facilità, arriverà a ricoprire mansioni sempre più importanti in sartorie rinomate. Da Tirano a Milano, da Milano a Parigi. Proprio sulle rive della Senna, concepisce l’idea che la moda possa essere "italiana" e ispirandosi ai dipinti del Rinascimento e ai fiori delle Alpi, sia in grado di competere con quella francese".
Expo
Sicura, determinata, lungimirante la troviamo nel 1906 all’EXPO di Milano: "Nella galleria centrale del Padiglione delle arti decorative italiane troneggia la vetrina dove in alto una grande insegna liscia recitava "Rosa Genoni Milano". Grazie a lei, alla sua visione nascerà il Made in Italy, prestigioso marchio riconosciuto anche oggi in tutto il mondo, marchio che dobbiamo difendere e del quale essere orgogliosi. Ma Rosa non è soltanto una grande sarta, è soprattutto una donna estremamente libera, emancipata, empatica che si batte per le altre donne. Insieme ad altre illuminate come Anna Maria Mozzoni, sua migliore amica che fece una petizione per il voto alle donne, si adopera per ottenere maggiori diritti in una società dove il patriarcato, la scarsa considerazione e lo sfruttamento rappresentavano la normalità. Nel 1905 fonda la Scuola di sartoria affinché le sarte non siano solo braccia e mani ma teste pensanti... Non vi resta che immergervi nelle pagine di questo romanzo, una storia unica che vi conquisterà fin dai primi capitoli".