Autostrada, anche gli Istituti educativi critici: "Piange il cuore"
Parla il presidente Ivan Tassi, che ha disposto uno studio professionale per valutare i danni patrimoniali e ambientali della nuova infrastruttura

«Non spetta a noi stabilire se sia necessaria o meno, quell'autostrada. Però fatemi dire che ci piange il cuore». Chi parla, a poche settimane dalla chiusura dei termini per le osservazioni sul progetto della contestatissima (e costosissima) arteria che collegherà Treviglio con la tangenziale sud di Bergamo, non è esattamente un radicale dell'ambientalismo.
Sull'autostrada Treviglio-Bergamo, gli Istituti educativi di Bergamo
Trentenne, camicia azzurra e giacca blu, Ivan Tassi è il presidente della Fondazione Istituti educativi di Bergamo (FIEB), una delle più antiche, potenti e ricche istituzioni della Provincia, proprietaria di centinaia di ettari di terreni agricoli in tutta la Bassa e di un enorme patrimonio immobiliare concentrato proprio nella zona a nord di Treviglio. Un impero che sarà letteralmente tagliato in due dal tracciato della nuova autostrada, causando - al netto di compensazioni tutte da definire - un colossale danno patrimoniale ed ambientale nell'ultimo polmone verde della Bassa occidentale.
In una lunga intervista dai toni più istituzionali del solito, il giovane sindaco di Misano pesa ogni verbo, ma non tace nulla. La notizia, intanto, è che anche la Fondazione presenterà delle osservazioni al progetto: un atto dovuto, certamente, ma anche una scelta che non può non avere un significato politico.
Per dare qualche numero che restituisca le dimensioni del piccolo regno controllato dall’ente, a Treviglio la Fieb controlla terreni per un valore di 30 milioni di euro, oltre ad immobili e fabbricati vari per circa 18 milioni di euro. In soldoni, circa seimila pertiche di terreno soltanto al Cerreto, più una quantità di immobili che costituisce più o meno la metà della frazione.
Presidente, la Fondazione è proprietaria di «mezzo Cerreto»: cosa ne pensate dell'autostrada? Favorevoli o contrari?
Non spetta a noi dirlo: quel che posso dire è che nei giorni scorsi ho sentito l'intero Consiglio di Amministrazione, e tutti abbiamo condiviso la proposta di assegnare ad un professionista un'analisi sul danno patrimoniale ed ambientale che quest'opera porterà con sé sulle nostre proprietà. Al Cerreto peraltro stiamo investendo parecchio, proprio per preservarne e difenderne la natura agricola. Ci piange il cuore, ora che potrebbe perdersi.
Investimenti cospicui: riassuma i principali
C’è la nuova Comunità energetica rinnovabile, su cui abbiamo messo 400mila euro. Sull'asilo della frazione, complessivamente, abbiamo investito circa 3,5 milioni. C'è inoltre un progetto già in corso, finanziato insieme al Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca e al Comune, che vale in tutto un milione e mezzo: servirà a ridurre le perdite di acqua della rete idrica, su circa nove chilometri di fossi e rogge. La natura agricola del Cerreto rischia inevitabilmente di venir meno, mentre noi abbiamo lavorato a lungo per mantenerla e per valorizzare la frazione insieme alla sua comunità. A breve interverremo persino sulla chiesa...
La chiesa?
Serviva un ammodernamento dell'impianto di riscaldamento, che è un po' vecchiotto, e abbiamo deciso di investire circa 40mila euro per assicurare ai fedeli della frazione una struttura fruibile, anche d'inverno.
In generale, mi sembra abbastanza critico sul progetto...
Abbiamo commissionato uno studio che sia realistico, non «critico» a prescindere. Se l'autostrada serva o meno non spetta a noi deciderlo, ma certamente abbiamo il dovere di tutelare la Fondazione istituti educativi e il suo patrimonio. Certo avremmo potuto fare un discorso meramente contabile: assicurarci le compensazioni e gli affitti futuri, e tanti saluti. Ma la mission della Fondazione è un'altra, e ha a che fare con il valore ambientale, oltre che economico, di quelle aree.
Cosa vi aspettate?
Di certo una riduzione dell'appetibilità dei terreni, dal punto di vista economico. E poi c'è il tema del cantiere: quanto durerà? Per quanto tempo i nostri affittuari non potranno coltivare? Quante stagioni perderanno e quanti danni causerà, il cantiere stesso, alla produttività dei terreni circostanti? Da queste domande discende la decisione di commissionare ad un professionista delle valutazioni precise in vista eventualmente di osservazioni puntuali.
E dopo anni di attesa, ora si fa fretta ai Comuni
Nel frattempo, sul fronte dell'autostrada è arrivata proprio a ridosso di Ferragosto è arrivata un'altra piccola doccia fredda per le Amministrazioni comunali coinvolte nel tracciato. Le osservazioni e le eventuali richieste di integrazione da mandare al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica per la Valutazione di impatto ambientale (Via) dovranno «passare» prima da Regione, e quindi i tempi per presentarle si sono accorciati. . La data di scadenza per produrre i documenti è stata anticipata al 25 settembre, dal 3 ottobre. Il risultato è che parecchie Amministrazioni comunali, dopo l'agosto di ferie, sono in affanno. E in quelle, parecchie, che sono contrarie all'opera, sale anche un po' di nervosismo: dopo anni di attesa anche soltanto per vedere il "benedetto" progetto, ora nel cuore dell'estate arriva una nuova norma che mette pure fretta a chi vorrebbe vederci più chiaro.