L’accordo definitivo sui dazi al 15%, siglato nei giorni scorsi, dopo una lunga e serrata trattativa, tra Usa e Unione Europea, a cascata, ha generato una serie di ripercussioni anche sull’economia locale dei nostri territori. E su quella dei nostri imprenditori.
Dazi, spada di Damocle sulle nostre eccellenze
Per questo motivo, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa (Cna) ha provveduto, nelle scorse settimane, ad avanzare al ministro degli Esteri Antonio Tajani una serie di «sostegni» e di «compensazioni» che possano limitare le conseguenze dei dazi voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Ad analizzare gli effetti dei tributi applicati alle merci europee è stato Filippo Provenzano, segretario di Cna Torino. «Un livello dei dazi al 15% provocherà effetti comunque molto pesanti sull’export italiano che vanno a sommarsi all’apprezzamento degli ultimi mesi dell’euro sul dollaro di quasi il 15%», afferma Provenzano, giudicando non soddisfacente l’intesa raggiunta tra l’amministrazione degli Stati Uniti e la Commissione Ue. Insomma, in attesa del documento definitivo al quale stanno lavorando i tecnici dell’amministrazione americana e quelli della Commissione europea, Cna non nasconde le proprie preoccupazioni. «L’Italia è uno dei principali esportatori negli Stati Uniti e quindi – argomenta – qualsiasi innalzamento dei dazi avrebbe riflessi molto negativi, in particolare sul sistema delle piccole imprese che realizzano importanti quote di export sia direttamente che indirettamente».
Cna, infatti, specifica che ai 67 miliardi di euro di vendite dirette occorre sommare circa 40 miliardi di flussi indiretti che in larga parte sono beni intermedi nei settori della meccanica e della moda dove è prevalente la presenza delle piccole imprese.
Le richieste di Cna
Partendo da questo scenario, Cna nazionale, nel corso della riunione convocata dal Ministro Tajani a fine luglio, ha portato sul tavolo del Governo una serie di richieste per compensare gli effetti dei dazi.
In particolare, la Confederazione ha proposto la costituzione di un Domestic Advisory Group, ovvero un organismo che permetta di monitorare l’andamento del commercio tra i due paesi e l’applicazione dei dazi nel quale devono essere presenti anche le associazioni d’impresa. Inoltre – come comunica in una nota la stessa Confederazione -, Cna ha indicato l’opportunità di rilanciare un piano di Mission for Growth da parte della Commissione Ue finalizzato anche a individuare nuovi mercati, ed ha sollecitato l’esigenza di potenziare le risorse a Ice Agenzia.
Sul tavolo del ministro Tajani, infine, oltre alle proposte di carattere specifico, Cna ha rinnovato anche la richiesta di riattivare il tavolo sull’export a Palazzo Chigi per definire criteri e strumenti per fornire sostegno e compensazioni alle imprese che saranno penalizzate dall’inasprimento dei dazi.