Calusco d'Adda (BG)

Nuovo Ponte San Michele tra Calusco e Paderno, il sopralluogo della Commissione regionale

I consiglieri lombardi, molti dei quali bergamaschi, si sono confrontati con gli amministratori locali sulle varie possibili alternative

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La mattina di oggi (lunedì 14 luglio), la Commissione Territorio di Regione Lombardia ha compiuto un sopralluogo nei territori toccati dal progetto del nuovo Ponte San Michele, sull’Adda, che collega la provincia di Bergamo a quella di Lecco. Una visita che fa seguito alla nomina, avvenuta nei giorni scorsi, di un commissario.

La presenza dei Comuni interessati

Come riporta PrimaMerate, nel corso dell’incontro i sindaci dei Comuni hanno presentato due soluzioni progettuali alternative. L’assessore ai Lavori pubblici di Calusco d'Adda, Massimo Cocchi (delegato dal sindaco e dalla Provincia di Bergamo), ha presentato una proposta che prevede la costruzione di un nuovo ponte, viario e ferroviario, a nord di Paderno d’Adda e di Calusco, tutelando il quartiere Ponte e Monastero dei Verghi.

Il sindaco di Paderno, Giampaolo Torchio, preferirebbe invece un progetto di recupero dell'attuale ponte, tutelando il valore storico e architettonico dell'infrastruttura (sulla base del progetto del 2016 di Rfi), e un secondo attraversamento a sud dell'attuale, poco più a nord della cava di Medolago, dedicato al solo traffico viario, in un corridoio geologicamente stabile - con uno studio già in corso - fra le sponde franose. Un'ipotesi sostenuta anche a nome dei colleghi Fabio Vergani di Imbersago, Danilo Villa di Verderio e Marco Magni di Robbiate.

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La Commissione regionale

Il sopralluogo ha preso il via dal ponte stesso, così che i consiglieri regionali potessero vedere di persona i luoghi potenzialmente interessati dal cantiere, poi in municipio a Calusco. Presenti, oltre ai già citati amministratori locali, il presidente della Commissione, Jonathan Lobati, e i colleghi Michele Schiavi, Ivan Rota, Davide Casati e Gian Mario Fragomeli. Presenti anche il sindaco di Sotto il Monte, Denni Chiappa, il consigliere regionale Jacopo Dozio, il vicepresidente della Provincia di Lecco, Mattia Micheli, il direttore del settore Territorio e Ambiente della Provincia di Monza, Fabio Fabbri, e Walter e Nicoletta Previtali del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Quartiere Ponte e Monastero dei Verghi.

Nell'occasione, Lobati ha annunciato che, al termine del dibattito pubblico sui progetti, convocherà una seduta della Commissione con gli enti locali, gli stakeholders, Rfi e Regione per fare il punto sull’intervento. Tante proposte insomma, ma con i tre scenari ipotizzati da Regione e Rfi bocciati su tutta la linea e la promessa dei membri della Commissione di farsi portavoce delle idee e delle necessità di Comuni e cittadini del territorio.

Il commento di Lobati e Casati

«Il tema dell’attraversamento dell’Adda è strategico per garantire ai territori di continuare a crescere - ha commentato Lobati -. È una sfida che dobbiamo affrontare percorrendo soluzioni concrete ed efficaci che garantiscano alle nostre imprese di continuare a essere competitive e ai cittadini di muoversi velocemente sul territorio. Per questo il nostro impegno deve essere quello di consegnare un’infrastruttura moderna, efficiente e sostenibile. Al momento, il progetto che prevede un nuovo ponte a fianco del San Michele sembra essere la soluzione migliore. Però sono convinto che nel percorso di scelta sia centrale l’ascolto, la capacità di coinvolgere i cittadini, le istituzioni, le associazioni e le imprese. Tutte le soluzioni progettuali sono scelte di compromesso, ma alla fine dobbiamo trovare una sintesi: non possiamo rischiare di arrivare al 2030 con il ponte chiuso e senza alternative di mobilità. Sarebbe un disastro economico e sociale».

Anche il bergamasco dem Casati ha commentato il sopralluogo: «Un momento importante, perché ci ha consentito di toccare con mano le criticità che i Comuni hanno segnalato in merito al progetto proposto da Regione e Rfi sulla realizzazione del nuovo Ponte San Michele. Si tratta di un'opera necessaria e di un investimento non più rinviabile, ma servono alcune modifiche sostanziali per evitare di demolire diverse abitazioni, non sovraccaricare ulteriormente la viabilità esistente e tutelare il paesaggio in uno dei 70 punti panoramici più pregiati della Lombardia. Ci auguriamo che l’Assessorato alle Infrastrutture e Rfi, insieme al nuovo commissario, governino al meglio questo processo di ascolto prima e di decisione poi».