Fiumi di droga dai boschetti lecchesi della Statale 36 alla Valtellina: smantellata rete di spaccio
Cinque arresti, centinaia di dosi vendute ogni giorno e scambi nei boschi con tecniche da guerriglia

Lo stupefacente veniva acquistato da un gruppo di spacciatori nordafricani attivi nelle aree boschive di Annone Brianza e Costa Masnaga, per poi essere rivenduto nella città di Sondrio e nei comuni limitrofi. È quanto emerso da una vasta operazione antidroga condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio, con il supporto dei militari delle Compagnie di Sondrio e Pavia e dell’unità cinofila di Casatenovo.
Fiumi di droga dai boschetti lecchesi della Statale 36 alla Valtellina: smantellata rete di spaccio
L’operazione ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Sondrio su richiesta della locale Procura. Cinque le persone coinvolte: due uomini – un italiano di 45 anni e un cittadino straniero senza fissa dimora di 50 anni – sono finiti in carcere. Una donna sudamericana di 47 anni è stata sottoposta all’obbligo di firma, mentre un 69enne residente in provincia ha ricevuto un provvedimento di obbligo di dimora.
Le indagini, come riportano i colleghi di Primalavaltellina.it sono partite nell’agosto 2024, a seguito di segnalazioni da parte di cittadini che denunciavano attività di spaccio nel capoluogo valtellinese. L’inchiesta, condotta con metodi tradizionali e intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di identificare un nucleo familiare composto da tre persone dedite allo spaccio.
Il gruppo operava con clienti selezionati, incontrati in luoghi appartati per evitare i controlli delle forze dell’ordine. La droga veniva approvvigionata nei boschi del lecchese, dove i pusher nordafricani – due dei quali identificati e residenti in provincia di Pavia – gestivano lo smercio scegliendo le zone di consegna in base a orario, luce e traffico sulla Statale 36.
Singolare la modalità di scambio: gli spacciatori, posizionati oltre un piccolo corso d’acqua per mantenere distanza e sicurezza, lanciavano un contenitore con la droga ai clienti, che lo restituivano con il denaro all’interno.
Il monitoraggio del gruppo attivo nel lecchese, tra ottobre e gennaio, ha documentato fino a 90 cessioni al giorno di cocaina, eroina e hashish. Le dosi erano per lo più singole, ma in alcuni casi si arrivava a quantitativi tra i 20 e i 40 grammi. Una volta acquistata, la sostanza veniva tagliata con tachipirina per aumentarne il volume e successivamente rivenduta sul territorio a una rete di clienti già individuati.