Nuovo ponte sull'Adda: questa mattina il sopralluogo della Commissione Territorio
L'incontro, ha visto in primis una visita sul San Michele stesso, per vedere di persona i luoghi potenzialmente interessati dal cantiere, poi un incontro in municipio
Nuovo ponte sull'Adda: questa mattina il sopralluogo della Commissione Territorio di Regione Lombardia. Confronto tra la Commissione Territorio e tutti gli stakeholders del territorio coinvolti nel progetto di costruzione del nuovo Ponte San Michele sull’Adda. Questa mattina, lunedì 14 luglio 2025, la Commissione presieduta da Jonathan Lobati (Forza Italia) ha vistato l’area in cui dovrebbe sorgere la nuova infrastruttura.
Nuovo ponte sull'Adda: questa mattina il sopralluogo
Nel corso dell’incontro i Sindaci del territorio hanno presentato due soluzioni progettuali alternative. L’Assessore ai Lavori Pubblici di Calusco d’Adda Massimo Cocchi (delegato dal sindaco e dalla Provincia di Bergamo) ha presentato una proposta che prevede la costruzione di un nuovo ponte, viario e ferroviario, a nord di Paderno d’Adda e di Calusco d’Adda tutelando il quartiere Ponte e Monastero dei Verghi.
Il Sindaco di Paderno d’Adda Giampaolo Torchio "preferirebbe" invece un progetto di recupero del ponte San Michele, tutelando il valore storico e architettonico del ponte (sulla base del progetto del 2016 di Rfi, ndr), e un secondo attraversamento a sud dell'attuale, poco più a nord della cava di Medolago, dedicato al solo traffico viario, in un corridoio geologicamente stabile - con uno studio già in corso - fra le sponde franose. Un'ipotesi sostenuta anche a nome dei colleghi Fabio Vergani di Imbersago, Danilo Villa di Verderio e Marco Magni di Robbiate.
L'incontro, ha visto in primis una visita sul San Michele stesso, per vedere di persona i luoghi potenzialmente interessati dal cantiere, poi in municipio con i rappresentati dei Comuni, della Provincia di Lecco e di quella di Monza e Brianza, e soprattutto della commissione Territorio di Regione Lombardia. Presenti anche l’assessore di Calusco Massimo Cocchi (delegato dal sindaco e dalla Provincia di Bergamo), i commissari Michele Schiavi, Ivan Rota, Davide Casati e Gian Mario Fragomeli, il sindaco di Sotto il Monte Denni Chiappa, il consigliere regionale Jacopo Dozio, il vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli, il direttore del settore Territorio e Ambiente della Provincia di Monza Fabio Fabbri e Walter e Nicoletta Previtali del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del Quartiere Ponte e Monastero dei Verghi.
Il Presidente Lobati ha annunciato che, al termine del dibattito pubblico sui progetti, convocherà una seduta della Commissione Territorio con gli enti locali, gli stakeholders, RFI e Regione Lombardia per fare il punto sull’intervento. Tante proposte, insomma, con i tre scenari ipotizzati da Regione e Rfi bocciati su tutta la linea e la promessa della Commissione territorio di farsi cassa di risonanza per le idee e le necessità di Comuni e cittadini.
Le parole del presidente Lobati
“Il tema dell’attraversamento dell’Adda è strategico per garantire ai territori della Bergamasca, del Lecchese e della Brianza di continuare a crescere – spiega Jonathan Lobati (Forza Italia) - È una sfida che dobbiamo affrontare percorrendo soluzioni concrete ed efficaci che garantiscano alle nostre imprese di continuare ad essere competitive e ai cittadini di muoversi velocemente sul territorio. Per questo il nostro impegno deve essere quello di consegnare a imprese e famiglie un’infrastruttura moderna, efficiente e sostenibile in grado di collegare Brianza lecchese e Isola bergamasca e, più in generale, l’asse strategico tra l’est e l’ovest della Lombardia. Al momento, il progetto che prevede un nuovo ponte a fianco del San Michele sembra essere la soluzione più sostenibile. Però sono convinto che nel percorso di scelta sia centrale l’ascolto dei territori, la capacità di coinvolgere i cittadini, le istituzioni, le associazioni e le imprese nelle scelte e nella definizione delle priorità. Tutte le soluzioni progettuali sono scelte di compromesso, ma alla fine dobbiamo trovare una sintesi perché non possiamo rischiare di arrivare al 2030 con il ponte chiuso e senza alternative di mobilità. Sarebbe un disastro economico e sociale per l’intero territorio”.

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