Brescia (BS)

Si spaccia per il nipote: "Sono in ospedale, servono soldi per le cure", sventata truffa ad anziana

Il Questore della Provincia di Brescia Paolo Sartori, in considerazione di quanto accaduto, ha pertanto emesso nei confronti del truffatore la Misura di Prevenzione Personale del Foglio di Via Obbligatorio con Divieto di far Ritorno nel Comune di Brescia per i prossimi 4 anni

Si spaccia per il nipote: "Sono in ospedale, servono soldi per le cure", sventata truffa ad anziana
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Si spaccia per il nipote: "Sono in ospedale, servono soldi per le cure", sventata truffa ad anziana.

Truffa ai danni di un'anziana

Venerdì 11 luglio 2025 le pattuglie della Squadra Volanti della Polizia di Stato e del Commissariato Carmine a seguito di una segnalazione pervenuta al numero di emergenza 112 NUE, sono state inviate in via Vivanti in città a Brescia (nel quartiere di Mompiano) nell'abitazione di un'anziana signora la quale ha riferito di aver ricevuto una chiamata sul proprio cellulare da parte di un uomo.

Si spaccia per il nipote

L'uomo, spacciandosi per il nipote, le ha raccontato di essere stato ricoverato in ospedale e di avere bisogno di cure, per questo motivo l'ha messa in contatto con un altro uomo. Quest’ultimo, dichiarando di essere il “Caporeparto” della struttura ospedaliera ha informato l'anziana donna della necessità di acquistare tre iniezioni provenienti dalla Svizzera che, non essendo coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, avevano un costo complessivo di 18mila euro. La donna ha accettato, i truffatori l'hanno quindi informata del fatto che dall'abitazione, per ritirare i soldi, sarebbe passato il cassiere dell'ospedale. La signora, nonostante il timore e la paura, ha contattato pertanto la Centrale Operativa della Questura manifestando i propri dubbi circa la veridicità delle informazioni ricevute.

La scoperta

I Poliziotti, grazie alle immagini fornite dalle telecamere di sorveglianza attive nella zona, e coordinando le due Volanti, giunte immediatamente nei pressi dell’abitazione, hanno scoperto i truffatori. Pochi minuti dopo infatti, il presunto cassiere dell’ospedale ha citofonato e presentandosi, ha cercato di introdursi all’interno dell’abitazione. Quando ha capito di essere stato scoperto, dopo un breve tentativo di fuga, è stato prontamente bloccato e arrestato dagli agenti.

In carcere

L’uomo – 47enne di origini napoletane - già con precedenti penali e/o di Polizia per reati di varia natura e gravità, è stato pertanto arrestato per tentata truffa aggravata e trasferito presso la Casa Circondariale di Nerio Fischione, meglio conosciuta come Canton Mombello.

Il Questore della Provincia di Brescia Paolo Sartori, in considerazione di quanto accaduto, ha pertanto emesso nei suoi confronti la Misura di Prevenzione Personale del Foglio di Via Obbligatorio con Divieto di far Ritorno nel Comune di Brescia per i prossimi 4 anni. In caso di violazione del Provvedimento del Questore, il soggetto potrà essere condannato sino ad 1 anno e mezzo di reclusione e alla multa di 10.000 euro.

Le raccomandazioni

"Il pronto intervento degli Agenti ha impedito il consumarsi della truffa e ha dimostrato, ancora una volta, quanto la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine possa fare davvero la differenza. La Polizia di Stato è da tempo impegnata ad illustrare alla popolazione che “Fidarsi è bene, ma non di tutti” – i pericoli che si corrono a causa delle continue truffe telefoniche che vengono poste in atto da vere e proprie organizzazioni criminali. La Polizia di Stato richiama l'attenzione di tutti i cittadini, ricordando di non dare mai confidenza agli sconosciuti e di tenere a mente il modus operandi dei truffatori: questi molto spesso si spacciano per appartenenti alle Forze dell'Ordine o impiegati o direttori di banche, delle poste o del Tribunale e riferiscono di danni subiti dai parenti delle loro vittime per i quali è necessario accreditare dei soldi ad un conto bancario o prepararsi a consegnare i propri beni. Una caratteristica fondamentale delle modalità di azione è che i malviventi tengono occupate tutte le linee telefoniche per non consentire di chiamare i propri familiari o amici o le Forze dell'Ordine. In ogni caso, non aprire mai la porta di casa a persone sconosciute venute a ritirare il denaro per aiutare il proprio familiare in pericolo. Fondamentale per la propria tutela è contattare personalmente il Numero Unico di Emergenza 1 1 2 cui risponderà e un operatore reale e qualificato, certamente appartenente alle Forze di Polizia".

"Pertanto, il consiglio che arriva dalla Polizia di Stato riguarda la necessità che i cittadini mantengano sempre la massima prudenza e diffidenza verso ogni richiesta di denaro, ricordando che le Forze dell'Ordine o gli Enti Pubblici non richiederanno mai, in nessun caso, il pagamento di somme di denaro per sbloccare pacchi o consegne, per assicurare un trattamento medico immediato ovvero per supposte liberazioni di persone arrestate o come risarcimento per incidenti stradali o altri fatti dannosi o, in generale, per aiutare una persona in difficoltà".