Roma (RM)

Monossido di carbonio in hotel, 8 intossicati. Salva una bimba

Cinque pazienti al Gemelli e 3 al San Camillo, tutti in codice giallo per intossicazione

Monossido di carbonio in hotel, 8 intossicati. Salva una bimba
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Non era ancora sorto il sole quando alle 4.30 del mattino un hotel in via Aurelia, a Roma, è stato evacuato per la presenza di monossido di carbonio che aveva ormai invaso quasi tutto l'albergo nella notte. Una vicenda che poteva trasformarsi in una tragedia se non fosse stato per la prontezza dei soccorritori che hanno evitato il peggio. Il bilancio, infatti, è di otto persone portate in ospedale, tutte in codice giallo, per intossicazione. Tra queste anche un operatore del 118. A dare l'allarme, un infermiere arrivato sul posto con un'ambulanza dopo la telefonata al numero unico di emergenza da parte del portiere dell'albergo, intorno alle 3.

Una bambina aveva, infatti, perso i sensi e aveva sbattuto la testa, dopo aver avuto un malore. Questo aveva portato il dipendente dell'hotel a chiamare i soccorsi. Un segno di intossicazione che non poteva essere chiaro sin dall'inizio: la perdita di monossido di carbonio non ha odore e non fa rumore e per questo è quasi impercettibile. Così appena il soccorritore è entrato nella camera ha subito capito che la situazione era ben più grave del previsto grazie al rilevatore di questo tipo di gas di cui è dotato il personale di Ares 118: i livelli erano fuori norma.

Nel frattempo, anche altri ospiti dell'hotel avevano avvertito i tipici malori compatibili con quelli causati da una fuga di gas: mal di testa, nausea, vertigini, debolezza. Quasi tutto l'hotel è stato, infatti, interessato dalla perdita di monossido di carbonio: ben 44 stanze su 46 e 96 ospiti evacuati nella notte in via precauzionale.

Sul posto, anche i vigili del fuoco che hanno verificato da dove fuoriuscisse il gas, probabilmente dalla caldaia posta poi sotto sequestro. "Se non fosse stata subito inquadrata correttamente la situazione da parte del nostro personale, oggi parleremmo di una tragedia", ha, quindi, sottolineato il direttore generale di Ares 118, Narciso Mostarda, commentando la prontezza degli operatori intervenuti. A invitare a una riflessione è stato poi il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha ricordato come "otto persone" debbano "la loro vita" ai soccorritori dell'Ares 118. Nel ringraziarli ha, quindi, parlato di orgoglio per la "preparazione" e la "professionalità" delle "operatrici e degli operatori in servizio che, ogni giorno, salvano vite umane sorvegliando sulla salute di milioni di persone".