Caso Hospice di Treviglio: ecco chi si occuperà delle cure palliative
Le nomine dopo le dimissioni di Valente e Angiolillo. Il Comitato Porta Est: "Chiediamo una maggiore continuità"

All’Hospice Anni Sereni di Treviglio tre nuovi medici si occuperanno delle cure palliative, sia in struttura che domiciliari: si tratta di Francesco Scanzi, Maria Gambirasio e Angelo Sartori. Nicholas Gabbiadini, invece, si occuperà solo di quelle esterne.
Novità all'Hospice
Sono quindi loro, con il supporto dell’Istituto Palazzolo di Bergamo, i sostituti di Riccardo Valente e Sarina Angiolillo, dimessisi nelle scorse settimane. Una situazione che aveva sollevato un vespaio di polemiche, in particolare con i membri del Comitato Porta Est, che avevano sollevato preoccupazione per le sorti del servizio. Lo scorso 28 giugno, in occasione della chiusura dei lavori della palazzina "Giovanni Paolo II", la presidente del Cda Silvia Marchesi aveva replicato alle accuse, annunciando la convenzione con il "Palazzolo" e rassicurando quindi sulla continuità del servizio.
Porta Est: "Serve continuità"
"Ancora una volta ci troviamo a riflettere sui recenti cambiamenti che hanno interessato l’hospice di Anni Sereni - sottolinea Porta Est in un comunicato - Non intendiamo sollevare polemiche, ma piuttosto comprendere meglio la situazione per individuare possibili miglioramenti. Anni Sereni ha scelto di affidarsi alla Casa di Cura Palazzolo di Bergamo e sono quindi stati inseriti due nuovi medici, che contribuiscono al mantenimento del servizio, sebbene sembri mancare una piena continuità con la professionalità palliativa che caratterizzava l’équipe precedente. Questa possibile assenza di medici con una consolidata esperienza in cure palliative ci porta a interrogarci se l’attuale assetto sia in grado di garantire lo stesso livello di qualità assistenziale, sia in hospice che a domicilio. Riteniamo utile e necessario che si apra un confronto trasparente con le forze sociali e politiche del territorio, per fare chiarezza su come si intenda affrontare la situazione e tutelare la vocazione originaria della Fondazione Anni Sereni, da sempre punto di riferimento per un’assistenza dignitosa e radicata nel territorio".