Campagna di Russia, a Grassobbio rivivono le memorie del cavalier Luigi Caglioni
I ricordi dell'uomo raccolti nel libro curato dalla nipote Alessia. La storia di un reduce bergamasco torna a emozionare

di Stefano Nava
Sentendo le parole “Divisione Pasubio”, la mente dei più curiosi corre subito al secondo conflitto mondiale e, in particolare, alla drammatica campagna di Russia.
A raccontare quell’esperienza è stato il cavalier Luigi Caglioni, nato a Grassobbio il 15 novembre 1919, soldato e autista di mezzi militari nell’8º Reggimento Artiglieria - 13ª Batteria della Divisione Pasubio.
Tornato a casa e riabbracciati i suoi cari, nel 2003, all’età di 83 anni e con la mente ancora lucida, iniziò a mettere nero su bianco i ricordi di quei giorni. Ne nacquero sette quaderni autobiografici, diventati poi un libro grazie al lavoro della nipote Alessia Bacecchi: Scritti per giorni di pace.
Il volume è stato presentato pubblicamente la sera di venerdì 15 dicembre 2023, in una serata che ha visto la partecipazione del sociologo e divulgatore Maurizio Plati, del musicista e ricercatore Giacomo Parimbelli e dell’editore Dario Frigeni.
Il cavalier Caglioni, nel dopoguerra, fu anche presidente della sezione locale dei Combattenti e Reduci fino all’età di 83 anni, diventando poi presidente onorario. È scomparso il 1° giugno 2014 nella sua Grassobbio, all’età di 94 anni.

Il 2025 segna l’uscita della seconda ristampa del libro, arricchita da lettere e testimonianze di persone legate al paese o presenti alla serata di presentazione. Incontriamo Alessia e suo padre Adriano nel nuovo “Museo delle Guerre”, allestito al secondo piano di Palazzo Belli, a Grassobbio, sede che a settembre ospiterà anche la Federazione provinciale di Bergamo dei Combattenti e Reduci.
«Era un desiderio di mio nonno - racconta Alessia - e io sono partita proprio da questo. Ho deciso di pubblicare i suoi scritti, come aveva fatto prima di lui Eugenio Corti, anche lui reduce della campagna di Russia. Dopo gli ottant’anni, iniziò a scrivere i suoi ricordi senza seguire un ordine cronologico, ma semplicemente affidandosi alla memoria. Mio nonno faceva lo stesso: ogni volta che riaffiorava un ricordo, lo scriveva, anche se era mattina presto o sera inoltrata. Io ho preso questi testi e, passo dopo passo, li ho ordinati in senso cronologico».
Il racconto parte dalla (...)