Besana in Brianza (MB)

«Scola», un borgo per i pazienti con l’Alzheimer

Presentato l’ambizioso intervento di ristrutturazione del Nucleo Alzheimer della casa di riposo di Brugora

«Scola», un borgo per i pazienti con l’Alzheimer
Pubblicato:
Aggiornato:

I corridoi diverranno vie illuminate da lampioni al calar del sole; gli ingressi alle camere, facciate colorate di case; il locale mensa, una trattoria. Ci saranno poi la fermata dell’autobus, l’edicola, la merceria, il fiorista. E pure la sala cinema che, in omaggio alla città, porterà lo stesso nome - «Edelweiss» - del cineteatro di piazza Cuzzi a Besana in Brianza.

«Scola», un borgo per i pazienti con l’Alzheimer

E’ un progetto ambizioso quello che entro la fine dell’anno trasformerà il Nucleo Alzheimer della fondazione «Giuseppina Scola» in un «borgo verde». Non un’operazione estetica ma una rivoluzione sostanziale che, anche attraverso la formazione del personale, inciderà sul modo di fare assistenza, facendo dell’ambiente una medicina per il benessere degli ospiti.
Cento i giorni di lavoro necessari e 500 mila euro l’investimento richiesto, quest’ultimo coperto interamente dalla «Scola» grazie ai soldi incassati dalla vendita di alcune proprietà immobiliari e a parte di una generosa eredità lasciata alla casa di riposo di Brugora da un besanese.
Sabato mattina della scorsa settimana, è stata la sala del coro dell’ex monastero a fare da cornice alla presentazione dei lavori ad autorità (il sindaco Emanuele Pozzoli, il suo vice Ermo Gallenda, il consigliere comunale e regionale Alessandro Corbetta) e familiari dei diciannove utenti del Nucleo Alzheimer; a fare gli onori di casa ci hanno pensato la presidente del Cda Luisa Villa e i direttori generale e sanitario, rispettivamente Raniero Martina e Davide Fumagalli. Con loro anche Giampaolo Bucchioni, titolare della società toscana «Generali Arredamenti» - le cui soluzioni sono già state riconosciute dal Ministero della Salute come dispositivi medici e terapie non farmacologiche - che ha redatto il progetto, approvato sia dal nucleo di valutazione composto da professionisti della «Giuseppina Scola» che da Ats Brianza.

Le persone prima di tutto

Filo conduttore tra le soluzioni architettoniche adottate è la volontà di mettere la malattia in secondo piano, concentrandosi sulle persone. Prima di tutto facendo sì che ogni spazio sia ben riconoscibile, in modo da non generare timori nei malati di Alzheimer che giorno dopo giorno vanno perdendo il senso dell'orientamento nel tempo e nello spazio. Da qui la destrutturazione del concetto di corridoio, sostituito da strade sulle quali affacciano le camere pensate come abitazioni, quindi con facciate colorate, ciascuna diversa dall’altra, con tanto di campanelli e cassette della posta in modo da essere ben riconoscibili. All’interno, arredo nuovo e sensori montati su ogni letto in grado di monitorare la presenza del paziente e i suoi movimenti. Fuori, un mondo ricreato per continuare a far percepire la realtà annebbiata dalla malattia. Dalla fermata dell’autobus ai negozi, fino ai lampioni da accendere di sera in sostituzione dell’artificiosa illuminazione tipica delle case di cura.

Cantiere tra settembre e ottobre

Il cantiere prenderà il via tra settembre e ottobre per chiudersi entro la fine dell’anno. Gli ospiti resteranno all’interno della struttura seguendo un programma già definito, anche questo con il disco verde di Ats.

«Durante il giorno si trasferiranno nella palestra, un locale ampio, circondato da vetrate, messo completamente in sicurezza - ha spiegato il dottor Davide Fumagalli - In serata torneranno nelle loro camere, fatta eccezione per quelle che di volta in volta saranno oggetto dei lavori. Allestiremo quindi postazioni letto sostitutive nella sala pranzo, aumentando il numero di operatori presenti. Sarete sempre informati - ha aggiunto rivolgendosi ai famigliari- Nel caso in cui rileverete delle criticità, non esitate a condividerle con noi per trovare insieme una soluzione».

Una rivoluzione dell’assistenza a tutti gli effetti della quale potrà beneficiare l’intera casa di riposo tanto da spingere la presidente Villa a dire con la notoria schiettezza che la «”Giuseppina Scola” tornerà ad essere una delle migliori strutture del territorio».