Colombo pigliatutto: primo Consiglio, giuramento e nuovo "vecchio" presidente
Primo atto della coalizione alla guida di Cernusco sul Naviglio con la scelta di Daniele Restelli come presidente dell'assise

L'era Colombo si è aperta con un primo Consiglio comunale molto partecipato, con le emozioni del giuramento della prima cittadina, il discorso alla città e la nomina del nuovo presidente del Consiglio. Un'assise che non ha riservato sorprese confermando la vittoria su tutta la linea della neo sindaca - la prima nella storia di Cernusco sul Naviglio - Paola Colombo. Ma anche la vittoria delle liste che l'hanno sostenuta.
Il giuramento della sindaca
Si è affidata a un lungo testo scritto per il suo primo discorso alla città, forse temendo che l'emozione l'avrebbe potuta tradire facendo perdere pezzi delle tante cose che ha voluto dire. Ringraziamenti soprattutto, a chi l'ha sostenuta e appoggiata, a chi c'è stato e chi tutt'ora la sostiene, ma soprattutto a chi per primo l'ha instradata nel mondo della politica cernuschese: Ermanno Zacchetti, a un anno quasi dalla prematura scomparsa dell'ex sindaco cernuschese.
Il giuramento della neo sindaca Colombo è stato semplice e senza fronzoli, mano sulla Costituzione frase di rito con la fascia tricolore indossata appositamente per pronunciare la formula. Poi il lungo discorso che ha ricalcato le parole che ha detto in questi primi giorni nelle occasioni pubbliche che l'hanno vista protagonista. Grande spazio è stato riservato al concetto di responsabilità che deve essere condiviso da ogni consigliere, e all'orgoglio per la presenza di donne alla guida della città nei vari contesti.
La nomina del presidente del Consiglio
Inutile negare che il momento più atteso era la nomina del presidente dell'assise, per capire se tra maggioranza e Vivere Cernusco ci fosse stato qualche sorta di accordo al ballottaggio. Niente soprese, con la Colombo che ha calato l'asso "pigliatutto" rispolverando un ex assessore (tra l'altro ex anche di Vivere) cui è andata la nomina di presidente Daniele Restelli. A nulla è valso il tentativo del candidato sindaco "vincitore morale" Danilo Radaelli di proporre la figura di Luca Forlani, che non ha ottenuto il sostegno della maggioranza.
Un segnale se si considera che Restelli è stato eletto con solo i voti della maggioranza e a scrutinio segreto, dopo tre turni di votazione portando a casa 15 preferenze (a fronte dei 16 consiglieri della coalizione Colombo) contro i 4 per Forlani e 6 schede bianche. Il voto segreto non specifica se il "franco tiratore" sia stato tra le liste della Colombo o quelle di Mereghetti, fatto sta che il messaggio che la maggioranza ha fatto pervenire è stato sentito chiaro e forte: nessun grazie, nessun riconoscimento, abbiamo vinto e prendiamo tutto.
Nuova Giunta e calma apparente
E' stato quindi il momento della lettura dei nomi degli assessori scelti dalla sindaca per far pare della Giunta. Nomi noti ormai da settimane che hanno riscosso il consenso dei presenti, o meglio non hanno sollevato particolari critiche. L'unico che è entrato nel merito della questione è stato Radaelli di Vivere che ha sollevato qualche perplessità sulla scelta di affidare la delega al Pgt a un assessore non eletto, Mauro Andreoni, esterno alle liste sottoposte al voto popolare. Anche l'altro esterno Mancini è stato destinatario di qualche critica, in particolare sulla scelta di affidargli due deleghe pesanti come Bilancio e Urbanistica, definito da Radaelli "una decisione che appare più di partito che funzionale al progetto".
In maggioranza, invece, calma apparente almeno per il momento con i vari consiglieri che hanno applaudito le scelte della sindaca ribadendo ognuno per il proprio gruppo di rappresentanza l'intenzione di svolgere il proprio ruolo nella maniera più consapevole e aderente alle idee e alle visioni che hanno messo in campo per ottenere il voto popolare.