Esercitazioni militari nel Meratese, scoppia la polemica
L'Italian Raid Commando, organizzato dall'Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia), toccherà diversi paesi del nostro territorio dal 22 al 25 maggio 2025: da Colle Brianza a Olgiate Molgora fino al Casatese

Esercitazioni militari nel Meratese. L'Italian Raid Commando, organizzato dall'Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia), che toccherà diversi paesi del nostro territorio dal 22 al 25 maggio 2025, ha già scatenato polemiche e indignazione da una parte della politica locale.
Esercitazioni militari e polemiche in Brianza
L'evento, patrocinato tra gli altri anche dalla Provincia di Lecco e sponsorizzato anche da aziende lecchesi, ha lo scopo dichiarato di "addestrare gli ufficiali ed i militari alle tecniche ed alle tattiche militari sia in operazioni convenzionali che diverse dalla guerra". Avrà come base il comune di Briosco, in provincia di Monza e Brianza, ma toccherà anche i boschi di Colle Brianza, Olgiate Molgora (Mondonico) e in generale un quadrilatero che comprende il territorio a ridosso dell'Adda ma anche l'intera area del Casatese.
L'anno scorso alla cerimonia conclusiva partecipò anche il sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia, oltre ai rappresentanti della provincia di Lecco e Monza e Brianza e all'europarlamentare di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi.
"Un’occasione non solo addestrativa, ma di condivisione e confronto di fatica, cordialità, competizione, tradizioni militari tra nazioni, tra militari della riserva ed in servizio permanente - così la definiscono gli organizzatori - Un esempio di come personale della riserva, organizzato da un’associazione di volontari come UNUCI, dimostri di avere le capacità e le potenzialità per essere di ausilio alle FFAA nella realizzazione di una Riserva Operativa in Italia. Una tradizione che potrebbe portare ad un nuovo corso tutte le Associazioni d’Arma, una rinascita nel solco tracciato da oltre cento anni".
La polemica di Sinistra Italiana
Di tutt'altra opinione gli esponenti di Sinistra Italiana, che hanno mosso diverse critiche.
«Chiediamo trasparenza riguardo l’adesione all’iniziativa dei singoli istituti scolastici e informazioni circa il coinvolgimento degli enti pubblici nella promozione dell’iniziativa stessa - sostiene Maria Grazia Caglio, componente della segreteria provinciale di Sinistra Italiana Lecco e vicesindaca e assessora all’Istruzione con delega alla Pace del comune di Osnago -. Riteniamo sbagliato coinvolgere giovani in eventi che normalizzano la dimensione militare e bellica, tanto più in un momento storico segnato da sofferenze e atrocità generate dai conflitti in corso. I valori della pace e della democrazia presenti nella nostra Costituzione devono essere i principi fondamentali sui quali basare l’educazione alla cittadinanza attiva delle nuove generazioni, non invece propugnare la retorica della guerra».
«Raccogliamo e condividiamo le preoccupazioni espresse da cittadine e cittadini riguardo questa esercitazione - afferma Francesco Racioppi, componente della segreteria provinciale di Sinistra Italiana Monza e Brianza e consigliere comunale a Monza, eletto nella lista civica LabMonza -. In un contesto globale segnato da conflitti armati, massacri di civili e gravi violazioni dei diritti umani, riteniamo inaccettabile che istituzioni pubbliche patrocinino iniziative dal chiaro contenuto militarista. È doveroso interrogarsi sul valore educativo di scelte che vedono coinvolti studentesse e studenti, sulla coerenza di queste manifestazioni con i valori fondativi della nostra Repubblica, che, come sancito dall’articolo 11 della Costituzione, ripudia la guerra come strumento di offesa».
«Rimango sconcertato - conclude Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra - dalla natura bellicista di questo evento. Per questo motivo, con una interrogazione, chiederò alla giunta regionale di conoscere il suo eventuale coinvolgimento istituzionale e il suo sostegno economico ad una iniziativa farsa, al limite del carnevalesco, che avviene in un momento particolarmente tragico per le troppe guerre in giro per il mondo e che richiederebbe ben altro atteggiamento da parte di tutti, istituzioni in testa».