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Juventus Women campione d'Italia

Le bianconere hanno conquistato aritmeticamente lo scudetto battendo il Milan 2-0

Juventus Women campione d'Italia
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La Juventus Women è campione d'Italia. Alle bianconere è bastata la doppietta di Cristiana Girelli (arrivata a quota 19 gol in campionato) per superare un Milan combattivo e far partire la festa della Juventus a Biella. Un rigore allo scadere del primo tempo e una zampata da vera attaccante a inizio ripresa hanno fissato il punteggio sul 2-0, risultato che consegna matematicamente lo scudetto con tre turni d’anticipo.

Il tricolore torna così a Torino dopo due stagioni dominate dalla Roma ed è il primo sotto la nuova gestione societaria, dopo i cinque scudetti consecutivi celebrati durante l’era Agnelli (dal 2018 al 2022).

 

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A garantire continuità tra il ciclo vincente precedente e l’ambizione di aprirne un altro è stata la visione di Stefano Braghin, che ha scelto il momento giusto per voltare pagina dopo il periodo guidato da Montemurro. Affidandosi a Max Canzi, ha colto un’intuizione simile a quella che ha portato Andrea Soncin alla guida della Nazionale: in questa fase di crescita del movimento, allenatori provenienti dal settore maschile possono portare un importante valore aggiunto in termini di conoscenze e innovazione. È ciò che è successo a Vinovo.

Canzi ha saputo ridare energia al gruppo e lasciarsi alle spalle un biennio in cui la Juventus aveva vinto poco (una Coppa Italia nel 2023 e una Supercoppa), decisamente poco per una squadra abituata a dominare. Dal punto di vista tattico ha poi calibrato meglio le scelte verso la fine della stagione, introducendo un 3-5-2 pensato per gestire meglio le forze. Il grande merito dell’ex allenatore del Pontedera, però, è stato saper mantenere l’equilibrio tra due anime diverse del gruppo: le veterane (come Rosucci e Bonansea ritrovate, Salvai appena rientrata e Girelli che resta la bomber più prolifica del campionato) e le giovani, sempre più protagoniste. Tra queste, spicca Sofia Cantore, che a 25 anni ha vissuto la sua miglior stagione di sempre, raggiungendo la doppia cifra e attirando l’attenzione anche di grandi club europei e della Nazionale.

La cavalcata della Juventus

Gennaio è stato un momento cruciale anche fuori dal campo: la partenza di Arianna Caruso, ceduta al Bayern Monaco, era inevitabile, ma la vera sfida era riuscire a restare competitivi anche senza la centrocampista più talentuosa. Obiettivo centrato grazie a interventi mirati sul mercato: a metà stagione sono arrivate rinforzi importanti, praticamente da titolari, come Harviken (chiamata a sostituire l’infortunata Cascarino), Brighton e Godo a rinforzare centrocampo e attacco. Senza dimenticare la crescita sorprendente di Eva Schatzer: a soli 20 anni, nella sua prima vera stagione con la Juve, ha dimostrato grande maturità.

 

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Le scelte estive, in realtà, erano già state piuttosto mirate: ci si aspettava forse qualcosa in più da Vangsgaard, ma il rendimento eccezionale di Girelli ha limitato le sue occasioni. Alisha Lehmann si è confermata per quello che ci si aspettava: una giocatrice solida, utile nella rotazione, ma non una stella. Nel bilancio complessivo va inserita anche l’eliminazione anticipata dalla Champions League, uscita dal girone con due giornate d’anticipo contro squadre come Arsenal e Bayern. Ma in una stagione di transizione, l’obiettivo minimo, ovvero superare i preliminari e tornare tra le grandi, è stato raggiunto.

Ora resta un’ultima sfida: la finale di Coppa Italia il 17 maggio a Como, ancora una volta Juventus contro Roma, nella sfida che ormai è diventata il classico del calcio femminile italiano. Un banco di prova importante per certificare il ritorno al vertice, contro le ex campionesse d’Italia che si sono appena viste scucire lo scudetto dal petto.