Due i morti del Ponte dei Nori a Valdagno: dichiarato lo stato di emergenza per i Comuni colpiti dal maltempo
Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Arzignano, Brogliano e Trissino i Comuni maggiormente colpiti
E' successo di tutto nella notte tra ieri 17 ed oggi 18 aprile 2025, flagellata dal maltempo con grandine, vento e pioggia che ha provocato molti smottamenti e crolli di argini, ma i bacini di laminazione hanno contenuto i danni che per il territorio sarebbero stati incalcolabili.
Due persone sono morte mentre si accingevano a dare manforte ai soccorsi: si tratta del 65enne Francesco Leone Nardon e del figlio 21enne Francesco, come già riferito e come ripreso dallo stesso Luca Zaia, presidente del Veneto, il quale confermando lo stato di emergenza, ha commentato:
“Quanto accaduto stanotte nel Vicentino lungo l’asta dell’Agno, è un evento di portata eccezionale per violenza e quantità di acqua caduta. Il Veneto in questo venerdì santo piange due morti, papà e figlio, che stavano recandosi a dare una mano ai soccorritori a Valdagno ma per una tragica fatalità sono caduti in una voragine stradale aperta dalla violenza delle acque del fiume.
La conta dei danni è pesantissima ma sarebbe stata anche peggiore se non avessimo aperto tre bacini di laminazione che hanno contenuto la piena dei fiumi nel Vicentino. Ancora una volta le opere realizzate in Veneto hanno salvato il territorio da conseguenze ben peggiori. Ho da poco firmato la richiesta di Stato di Emergenza”.
Il commento è venuto durante la conferenza stampa tenuta nella sede della Protezione Civile del Veneto, dove è stata analizzata l’eccezionale ondata di maltempo che ha causato, come detto, due vittime a Valdagno, padre e figlio caduti con l’auto in una voragine stradale ed i cui corpi sono stati rinvenuti stamane a Trissino uno e lungo l'Agno, l'altro.
“Rinnovo le condoglianze alla famiglia Nardon - ha ribadito Zaia - gravata in questo venerdì santo dal lutto per la duplice perdita di Leone e Francesco, deceduti - secondo quanto riferito, durante la corsa per portare soccorso, in modo volontario, a chi era nel bisogno".

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Analisi dell'ambiente: aggiornamento
L’area maggiormente coinvolta è quella tra i comuni di Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Arzignano, Brogliano e Trissino, è stato detto in conferenza.
Sono scesi oltre 100 mm di acqua in poco tempo, con picchi a Valli del Pasubio e Staro.
Al ponte di Brogliano il livello pluviometrico dell’Agno ha registrato il record storico con 273 cm.
Il Genio civile di Vicenza alle 19:30 ha aperto il bacino di contenimento di Montebello dove si sono riversati oltre 4 milioni di metri cubi di acqua su una capacità di 6.
Alle 20:00 è stato aperto il laminatoio di Trissino per il recupero di altri 1,8 milioni di metri cubi di acqua. Alle 22:40 è stata la volta del bacino di Caldogno che ha contenuto altri 1,3 milioni di metri cubi di acqua. Nella giornata di venerdì è stato messo in funzione anche il bacino sull’Orolo a Costabissara.
Meteo nelle prossime ore
Il meteo regionale prevede per oggi probabili precipitazioni sparse sulle zone montane e pedemontane. Fenomeni generalmente deboli che non escludono comunque qualche locale rovescio od occasionale temporale. Per la fine della giornata la situazione andrà a ristabilirsi con l’esaurimento dei fenomeni. In montagna viene segnalato il limite della neve a circa 2000-2100 metri.
Per la giornata di domani, le precipitazioni saranno generalmente assenti o, al più, si tratterà di fenomeni sporadici di debole intensità e a carattere discontinuo.
Considerata la situazione, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile della Regione Veneto ha dichiarato la fase operativa di “Preallarme” (allerta arancione) per criticità idraulica nel bacino Basso Brenta–Bacchiglione (PD-VI-VR-VE-TV) fino alle 14.00 di domani, sabato 19 aprile. L’allerta è riferita all'asta del sistema Agno-Guà-Fratta-Gorzone.
Nello stesso periodo, inoltre, è stata dichiarata la fase operativa di “Attenzione” (allerta Gialla) per criticità idraulica e idrogeologica nel bacino Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone (VI - BL - TV –VR)
La stessa fase è dichiarata nel bacino Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige (RO-VR), per criticità idraulica riferita all'asta del fiume Po dalle ore 12.00 del 19 aprile.

Analisi della situazione
Dieci persone sono state evacuate: 7 persone a Valdagno, 3 a Trissino.
A Cornedo 50 persone sono rimaste isolate sino alla riapertura della strada.
Le forze proprie scese in campo
Nell’emergenza sono state dispiegate:
- 16 squadre della Protezione civile del Veneto con 80 volontari;
- l’Assessore Gianpaolo Bottacin ed i tecnici del Genio civile per il monitoraggio delle aree;
- i Vigili del Fuoco per la gestione di 150 richieste di soccorso: 70 dal Vicentino e 80 dal Veronese.
Le valutazioni a questo punto della battaglia
“I bacini di laminazione ci hanno salvato - ha detto Zaia in chiusura - ed è necessario che Roma prenda esempio da ciò che è accaduto oggi e di ciò che invece avvenne in Veneto nelle grande alluvione del 2010: bisogna investire nella difesa del suolo anche utilizzando fondi PNRR che già ci sarebbero".

Lo sviluppo delle azioni proprie
Poiché nessuno può dire quali saranno le "possibili azioni dell'avversario" (PAN) ovvero il tempo che da che mondo è mondo, fa quel che vuole, il presidente Zaia ha intanto tracciato quale sarà lo sviluppo delle "linee di azione proprie" (LAP):
"Abbiamo costruito 13 bacini, ora partiranno quelli di Pra’ dei Gai nel Trevigiano e di Breganze - Sandrigo. Poi si inizierà a realizzarne uno a Vighizzolo d’Este.
Per il Piave, siamo in fase di progettazione: il fiume in regime di piena ha una portata di 5.000 metri cubi al secondo ed è necessario arrivare al più presto a cantierare adeguate opere di difesa idraulica".
Nel rendere conto dei programmi in itinere, il presidente Zaia ha accennato ad un punto critico che balza spesso in cronaca: la debolezza di taluni argini (in totale nel Veneto ne conteremmo per 5.000 km) indeboliti da tane di animali a difenderci dai quali vanno dislocate "diaframmature" dai costi però rilevanti.