Servizio asili nido "privatizzato": le educatrici trasferite a lavorare in Comune
L'esternalizzazione in vista a Brugherio permetterà di risparmiare e rimpinguare la pianta organica del Municipio

Esternalizzare il servizio per contenere i costi, garantire un piano occupazionale che la normativa non permette agli enti locali di attuare e riposizionando le attuali cinque dipendenti dell’ente (quattro educatrici e un’operatrice) in altri settori di Villa Fiorita, al termine di un percorso di (ri)formazione professionale. Il tutto per andare a rimpinguare una pianta organica generale che si è progressivamente assottigliata: dai 164 lavoratori in servizio a fine 2021 si è passati ai 149 del 31 marzo di quest’anno.
Il servizio asili nido di Brugherio sarà esternalizzato
Queste le conclusioni che D’Aries & Partners, società esterna di consulenza nominata dall’Amministrazione di Brugherio, ha inserito nell’analisi commissionata per sondare le alternative alle modalità di gestione dell’attuale unico asilo nido comunale aperto, il Munari di via Nazario Sauro.
A oggi il plesso (in attesa che torni attivo, non si sa quando, anche l’Andersen, chiuso dal 2020, con i suoi 60 posti aumentabili fino a 72) è retto in economia, ossia direttamente dal Municipio. E può andare avanti solo grazie al personale fornito dalle agenzie di lavoro interinale: a oggi si parla di sette educatrici, il cui numero è in crescita rispetto al recente passato.
"L’attuale modalità di gestione dell’asilo nido comunale non può essere reiterata nel tempo, considerato il tetto massimo di spesa disponibile per il ricorso al lavoro flessibile", hanno evidenziato dalla Giunta guidata dal sindaco Roberto Assi.
Identificata la soluzione più congrua
Dall’analisi complessiva eseguita da D’Aires & Partners è emerso che la soluzione preferibile, "in termini di più efficiente utilizzo delle risorse pubbliche e potenziale ampliamento della capacità ricettive dell’attuale struttura, risiede nell’affidamento a terzi con procedura a evidenza pubblica, mediante l’utilizzo della concessione che fornisce maggiori garanzie di continuità del servizio", hanno aggiunto dall’Esecutivo. Anche tenendo conto della lunga lista d’attesa che nemmeno la prossima riapertura del nido dell’Edilnord, in via Volturno, che sarà dato in affitto, potrà azzerare.
Le educatrici (dipendenti del Comune) saranno (ri)formate
L’esternalizzazione del Munari, partendo da una capienza attuale di 52 posti per i bambini nella fascia 3-36 mesi che potrebbe essere alzata massimo fino a 62, consentirebbe a Villa Fiorita un risparmio annuo di spesa stimato in circa 145mila euro. Aggiungendo poi l’aspetto che le attuali cinque figure del Comune attive nell’asilo nido potranno essere ricollocate in altri ambiti della struttura organizzativa comunale.
"Le educatrici e la dipendente ausiliaria part-time hanno già espresso la propria preferenza per la ricollocazione presso l’ente", hanno evidenziato dalla Giunta.
Anche perché l’altra ipotesi sul tavolo sarebbe stata il trasferimento in capo al concessionario, con il conseguente passaggio di contratto da pubblico a privato. L’ultima parola spetterà comunque al Consiglio comunale, che sarà tenuto (a meno di clamorosi colpi di scena) a "vidimare" l’opinione già espressa nei giorni scorsi dalla Giunta. Ossia l’approvazione delle conclusioni dell’analisi comparativa condotta dalla società, "individuando nella procedura dell’esternalizzazione mediante l’istituto della concessione il modello gestionale preferibile per il servizio di asilo nido comunale".
La questione costi
La concessione, hanno evidenziato da D’Aries & Partners, è preferibile rispetto all’appalto, in quando sgrava il Comune di oneri gestionali e finanziari quali l’incasso delle rette pagate dall’utenza (che coprono al momento in minima parte le spese, il disavanzo per il 2023 è stato pari a 574mila euro) e la gestione della morosità. Lo studio è stato condotto tenendo in considerazione l’intero sistema educativo per la prima infanzia, comprese la sezione Primavera attiva nella materna Collodi e altre dieci realtà private, asilo di via Volturno compreso.
"Non appare conveniente, considerato il forte disavanzo prodotto dal servizio nel corso degli ultimi anni e tenuto conto delle criticità e difficoltà gestionali sostenute dall’Amministrazione, la prosecuzione del servizio secondo la gestione in economia", hanno concluso dalla società di consulenza.
Le parole del vicesindaco
"La società ha vagliato diverse ipotesi: dalla fondazione all'Azienda speciale, passando per l'assunzione in economia di altro personale interinale, che però è impossibile perché la normativa non ce lo permette - ha detto il vicesindaco Benzi - Il servizio sarà sì esternalizzato, ma non le educatrici. Su mio suggerimento saranno formate e inserite negli uffici comunali, rispettando nel possibile le loro ambizioni. Questa è stata una scelta presa consapevolmente e che andrà a ridurre i risparmi che una esternalizzazione completa avrebbe garantito all'Amministrazione. Questo perché i costi del personale sono sicuramente i maggiori. Nuove assunzioni tramite bandi da parte del Municipio avrebbero permesso di identificare figure più tecniche, come agenti della Polizia Locale o per il Settore tributi e l'Ufficio tecnico".