Crollo alla scuola media di Casatenovo: via le macerie, ma l'indagine non è chiusa
Sulle responsabilità di quella che poteva essere una tragedia non è ancora stata fatta luce

Sono passati oltre sette mesi dal crollo del tetto dell’auditorium delle scuole medie di Crotta a Casatenovo.
In mezzo ci sono stati il trasloco degli alunni negli altri plessi con tutti i disagi che ne hanno fatto seguito, il contro-trasloco nelle aule dissequestrate, la rimozione della ghiaia dal tetto, tante parole e tante polemiche, ma sulle responsabilità di quella che poteva essere una tragedia non è ancora stata fatta luce.
Crollo alla scuola media di Casatenovo, indagine ancora in corso
Nei giorni scorsi, il consulente tecnico d’ufficio della Procura ha chiesto al Comune di cominciare a rimuovere le macerie che dal pomeriggio dello scorso 8 settembre sono ancora lì, circondate dal nastro bianco e rosso.
Un’operazione che in ogni caso non equivale alla chiusura delle indagini.
«L’area dell’ormai ex auditorium delle scuole è ancora sotto sequestro - ha spiegato il sindaco Filippo Galbiati - e come Comune non possiamo metterci mano se non dietro autorizzazione della Procura della Repubblica. La rimozione delle macerie fa parte proprio dell’attività d’indagine, tant’è vero che gli operatori incaricati dal Comune dovranno muoversi in presenza del consulente tecnico d’ufficio, che ha chiesto di poter analizzare nello specifico alcuni aspetti della struttura che allo stato attuale non è possibile esaminare».
I tempi sono molto lunghi, ma evidentemente non dipendono dall’Amministrazione comunale. Galbiati stesso aveva pubblicamente affermato, in Consiglio comunale, di attendere con ansia l’esito delle indagini per poter far luce sulle responsabilità del crollo.
«Non siamo noi a decidere le tempistiche, però ribadisco che la rimozione delle macerie è parte di un’indagine che non è ancora chiusa. Tant’è vero che se le aule ci sono state riconsegnate da mesi, quella parte della struttura rimane ancora sotto sequestro. Per quanto tempo non lo possiamo sapere».