Genova punta a diventare la capitale del dato
«Genova ha tutte le carte in regola per ospitare una delle quattro gigafactory europee dedicate all’intelligenza artificiale - ha sostenuto il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci -. Abbiamo una filiera completa composta da università, centri di ricerca d’eccellenza come l’IIT, aziende specializzate e una solida base infrastrutturale già pronta ad accogliere questa sfida».

Genova punta a diventare la “Capitale del Dato”, la città pioniera e leader nei computer ad alte prestazioni.
Con un protocollo d'intesa specifico Genova punta a diventare la capitale del dato
Nei giorni scorsi, infatti, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa “Genova Capitale dell’High Performance Computing per la Ricerca Biomedica” che pone nuove basi per il futuro digitale della città, grazie alla presenza di ben due supercomputer (Davinci-1 di Leonardo e Franklin dell’IIT, ospitato da Liguria Digitale) e al relativo know how che – partendo dalla ricerca biomedica – potrà così allargarsi anche agli altri settori di sviluppo. L’hanno firmato Regione Liguria, Comune di Genova, Liguria Digitale, Confindustria Genova, CNR, Istituto Italiano di Tecnologia, Università degli Studi di Genova, Leonardo, Istituto Giannina Gaslini IRCCS, Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Camera di Commercio di Genova, Mnesys e RAISE.
L'intervento del sottosegretario Alessio Butti
Alla firma era presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti che ha sottolineato come «Genova e la Regione Liguria si confermano protagoniste nel super calcolo, nella gestione del dato, nella ricerca biomedica e nello sviluppo di tecnologie avanzate. È esattamente questo il modello che vogliamo promuovere: un’alleanza tra pubblico, privato e ricerca, per costruire un’infrastruttura digitale solida, sicura e orientata al futuro. I dati – se ben governati – sono una risorsa strategica per la crescita economica, la salute e la qualità della vita dei cittadini».
E quello del presidente della Regione Liguria, Marco Bucci
Ma il capoluogo ligure non vuole fermarsi qui. «Genova ha tutte le carte in regola per ospitare una delle quattro gigafactory europee dedicate all’intelligenza artificiale - ha sostenuto il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci -. Abbiamo una filiera completa composta da università, centri di ricerca d’eccellenza come l’IIT, aziende specializzate e una solida base infrastrutturale già pronta ad accogliere questa sfida. Siamo pronti a fare grandi passi avanti, con importanti ricadute occupazionali e strategiche. A differenza di altri settori, una gigafactory occupa spazi ridotti ma richiede molta energia: per questo stiamo valutando con attenzione dove collocarla, l’area non è ancora stata decisa ma, in ogni caso, Genova si candida con forza. La città è già oggi la capitale del dato e del supercalcolo, grazie alla rete di cavi sottomarini che la collega a oltre 5 miliardi di persone nel mondo e a una tradizione lunga oltre 40 anni nello sviluppo software. Siamo connessi con il mondo e pronti ad accogliere il futuro».
A dargli supporto Enrico Castanini, direttore generale di Liguria Digitale e Commissario per l’innovazione e la transizione digitale della Regione Liguria: «Genova è già la capitale del supercalcolo, ma possiamo puntare a diventare capitale del dato. Abbiamo i supercomputer, abbiamo una ricerca di altissimo livello, abbiamo grandissime competenze nel mondo del digitale e della cybersecurity. Abbiamo infine un tessuto industriale importante con aziende che fanno ricerca e sviluppo ad alto livello. Gli ingredienti ci sono tutti, e questa è l’unicità di Genova, ma tutto ciò non bastava: occorreva amalgamarli, e noi lo abbiamo fatto con questo accordo, in un ecosistema che comprendesse tutti gli aspetti scientifici, digitali e tecnologici senza dimenticarsi del trasferimento industriale».