Carate Brianza (MB)

Corruzione al comando dei Vigili del fuoco di Monza, perfezionati i patteggiamenti

Formalizzati dal Gup gli accordi sulla pena per i quattro imputati coinvolti nell'inchiesta partita dalla denuncia del titolare di una ditta di ferramenta, al quale era stata chiesta una tangente.

Corruzione al comando dei Vigili del fuoco di Monza, perfezionati i patteggiamenti
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Perfezionato il patteggiamento dei quattro imputati coinvolti nel dicembre del 2023 nell’inchiesta sulla corruzione all’ufficio acquisti del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Monza partita dalla denuncia del titolare di una ditta di ferramenta, al quale era stata chiesta una tangente.

La sentenza del Gup a Monza

Giovedì scorso il gup del Tribunale di Monza Marco Formentin ha pronunciato sentenza per il caratese Enrico Vergani, classe 1966, all’epoca funzionario dei Vigili del fuoco e addetto all’ufficio automezzi e autorimessa. Per lui patteggiamento a quattro anni e mezzo di reclusione (ha già scontato un anno e per questo non andrà in carcere).

Due anni con la pena sospesa invece per Sergio Fortini, 56 anni, imprenditore bresciano titolare di un'azienda specializzata nella riparazione dei camion e dei veicoli dei pompieri; per il gommista di Giussano Martino Longoni, classe 1969 e per la moglie del caratese Vergani, Mariangela Braggiato, 55 anni.

L’altro vigile del fuoco Edoardo Correnti, giussanese, coinvolto in misura minore, ha chiesto la messa alla prova, istituto che permette, attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili, di estinguere il reato. I presunti accordi illeciti oggetto dell’inchiesta ruotano sui contratti relativi alla manutenzione e alle forniture per il parco mezzi dei Vigili del fuoco.
Vergani aveva facoltà di procedere ad assegnazione diretta degli appalti di valore inferiore alla «soglia comunitaria», e all’acquisto di materiali.

I reati contestati dal Pm

I reati contestati dal Pubblico ministero Nicola Balice erano quelli di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio, truffa, commessi da luglio 2021 a marzo 2023. Vergani e Correnti, 53 anni, sono accusati infine di truffa ai danni dello Stato per essersi comportati da «furbetti» del cartellino di presenza in ufficio per le ore di lavoro straordinario