Maltempo, il Po si alza di 2,5 metri in 24 ore: campagne e risaie sott’acqua nel Pavese
E’ quanto emerge dal monitoraggio Coldiretti su dati Aipo, sull’andamento del grande fiume al Ponte della Becca in provincia di Pavia

Maltempo e allagamenti, il Po si alza di due metri e mezzo in 24 ore. Allarme Coldiretti: risaie sommerse, campi distrutti e il Sesia esonda in Lomellina.
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Il Po si alza di 2,5 metri in 24 ore
Il maltempo torna a farsi sentire con forza in Lombardia, portando con sé non solo pioggia e vento, ma anche gravi conseguenze per l’agricoltura e il territorio. Il fiume Po, sotto la pressione di intense precipitazioni, ha visto il suo livello innalzarsi di due metri e mezzo in appena 24 ore.
È quanto rileva Coldiretti, sulla base dei dati dell’Aipo, nel monitoraggio effettuato al Ponte della Becca, in provincia di Pavia. Un territorio che sta facendo i conti con le prime criticità: piante abbattute, campagne sommerse nell’alto Oltrepò e, soprattutto, risaie allagate in Lomellina, a causa dell’esondazione del fiume Sesia.

Agricoltori in allarme
Gli esperti di Coldiretti Lombardia sono al lavoro per valutare i danni e monitorare costantemente la situazione. Le segnalazioni più gravi arrivano dalla zona di Varzi e dai comuni lomellini di Candia Lomellina e Palestro, dove le risaie già seminate sono finite sott’acqua.
Una situazione che, come sottolinea Coldiretti, potrebbe obbligare molti agricoltori a dover riseminare e a rimettere mano ai terreni danneggiati, con un aggravio di costi e un rallentamento della stagione agricola.

I segni del clima che cambia
“Ci troviamo di fronte a una chiara tendenza alla tropicalizzazione del clima”, avverte Coldiretti, evidenziando l’aumento di fenomeni meteorologici estremi, sbalzi termici improvvisi e stagioni sempre più irregolari. A farne le spese, ancora una volta, è l’agricoltura.
L’agricoltura, infatti, è l’attività economica che più di tutte subisce le conseguenze del cambiamento climatico. Ma è anche, ricorda Coldiretti, quella più coinvolta nel contrastarlo, attraverso nuove tecniche di gestione delle colture e delle risorse idriche.
Per affrontare queste nuove sfide, Coldiretti ribadisce l’urgenza di investimenti nella manutenzione del territorio, nel risparmio idrico, nel recupero e nella regimazione delle acque. Un passaggio cruciale per proteggere non solo le coltivazioni, ma anche l’equilibrio idrogeologico dell’intero Paese.
