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In Piemonte e Lombardia la spesa più alta per i medici gettonisti

Mancano i medici assunti, si sa. E si sa anche che, per sopperire, si esternalizza e si utilizzano i «gettonisti», cioè professionisti chiamati e pagati per un singolo turno (di solito di 12 ore), con un aggravio di costi notevole per la sanità pubblica.

In Piemonte e Lombardia la spesa più alta per i medici gettonisti
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Piemonte e Lombardia guidano la classifica della spesa per i medici getttonisti, e il fenomeno, secondo il rapporto dell'autorità anticorruzione, è in crescita.

Medici gettonisti in Piemonte e Lombardia la spesa più alta d'Italia

Mancano i medici assunti, si sa. E si sa anche che, per sopperire, si esternalizza e si utilizzano i «gettonisti», cioè professionisti chiamati e pagati per un singolo turno (di solito di 12 ore), con un aggravio di costi notevole per la sanità pubblica. Un dibattito che si protrae da tempo ma che si è intensificato con la pandemia (quando la richiesta di personale era più pressante) ma che non si è risolto con il cessare dell’emergenza Covid. Negli ultimi anni molti medici hanno addirittura lasciato il “posto fisso” per la convenienza di essere chiamati e retribuiti a gettone.

Il rapporto dell'Anac sul fenomeno, che è in crescita

Anac (Associazione nazionale anti corruzione) ha appena pubblicato un rapporto che analizza proprio questi costi e delinea un fenomeno in crescita, con Piemonte e Lombardia in testa alla classifica delle regioni che spendono di più, rispettivamente primo (un quarto dei medici e infermieri gettonisti di tutta Italia, spendendo oltre 155 milioni di euro, pari al 25,18%) e secondo posto (105 milioni e il 22,95% del totale). Se si considerano i soli infermieri, è prima la Lombardia e terzo il Piemonte. La spesa previsionale deliberata in Italia, dunque, per medici e infermieri “a gettone” dal 2019 al 2024 è di due miliardi e 141 milioni di euro. Era pari a 1 miliardo e 827 milioni a fine 2023, con un incremento previsionale di 314 milioni nel 2024. La spesa effettiva inoltre, pari a 42,3 milioni di euro, ha registrato un incremento nel 2024 rispetto al 2023 del 7,3%. Per gli “infermieri a gettone” (stesso sistema dei medici) si rileva un consistente aumento nella spesa previsionale del 48,7% per un valore di 5,8 milioni; la spesa effettiva si colloca su un valore di 8,7 milioni, registrando però un decremento.

«Si tratta di un progressivo impoverimento degli organici, perché medici e infermieri in più casi preferiscono lasciare il proprio impiego, attratti dalle più elevate remunerazioni riconosciute per le prestazioni di carattere interinale - commenta il presidente di Anac, Giuseppe Busia - Tutto questo, dando vita a un circolo vizioso, a causa di una irragionevole concorrenza fra le diverse Asl».

Il Pd piemontese chiede spiegazioni all'assessore Riboldi

Per il segretario del Pd, Domenico Rossi la Regione Piemonte deve spiegare come sia possibile spendere più della Lombardia «che ha più del doppio dei nostri abitanti e più di tutte le altre regioni. Anche loro hanno i nostri problemi. L’esplosione dei gettonisti è un fenomeno odioso, perché oltre a non garantire continuità e accuratezza delle cure, umilia i tanti professionisti che scelgono di restare nel pubblico, con turni massacranti e stipendi nemmeno paragonabili a quelli dei gettonisti. Sono risorse che dovrebbero essere usate per assumere personale in pianta stabile e pagare di più chi lavora». E si chiede quali soluzioni abbiano introdotto in questi anni a differenza del Piemonte. L’assessore alla Sanità Federico Riboldi risponde che i dati Anac riguardano il passato: «Oggi noi lavoriamo per trovare altre soluzioni e invertire la tendenza - dice - L’obiettivo è quello di internalizzare tutti i servizi ma la cura e l’assistenza ai cittadini, soprattutto quelli più fragili, devono sempre essere garantite. Dal 2023 abbiamo assunto l’impegno di incrementare di 2mila unità il personale sanitario: rispetto a quando abbiamo iniziato, lavorano 1.455 unità di personale in più, 342 medici e 1.113 personale del comparto. Un numero che consente di arrivare a centrare l’obiettivo entro il primo semestre del 2025. Nel 2024 la spesa sul personale è aumentata del 4,5% rispetto alla media nazionale del 3,2%, per una cifra che vale 2,4 miliardi nel 2024 rispetto ai 2,3 miliardi del 2023 per le assunzioni, come certificato dal Mef per primi 9 mesi del 2024». L’assessore plaude l’eliminazione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina per dare risposte sul lungo periodo alla carenza di personale. Nel breve, «valutare alcune ipotesi, tra cui lo scouting di professionisti attraverso convenzioni di carattere universitario con Paesi italofoni come l’Argentina e l’Albania».